ADRIA
«La vita familiare di Giulia come una Via crucis, rischiarata solo

Domenica 27 Ottobre 2019
ADRIA «La vita familiare di Giulia come una Via crucis, rischiarata solo
ADRIA
«La vita familiare di Giulia come una Via crucis, rischiarata solo dalla luce della figlia». Parole forti quelle pronunciate da monsignor Antonio Donà, arciprete della cattedrale, durante la cerimonia funebre: «Con il peso di un grande dolore - ha sottolineato il sacerdote - iniziamo questa nostra celebrazione per questa sorella strappata ai suoi cari ed alla vita, da una morte violenta». Non è stato facile per l'arciprete trovare le parole giuste. «Vi confesso la difficoltà di trovare parole che abbiano un senso, in circostanze come questa - ha precisato durante l'omelia - Siamo qui di fronte a questo grande dolore. In silenzio stiamo dicendo addio a questa giovane donna e madre. Una ragazza che aveva tutto il diritto di vivere». Per don Antonio, la città è provata da giorni di tristezza e lutto. «Giorni in cui tante cose sono state dette e scritte, tra incredulità, sconcerto, compassione e rabbia. Abbiamo tanti dubbi ai quali è difficile fornire risposta».
UN CALVARIO ESISTENZIALE
La vita di Giulia secondo il sacerdote è stata una sorta di calvario. «Una vita segnata da tante dolorose stazioni. Da tempo era costretta a muovere i suoi passi in questa situazione: cadeva e si rialzava. Arriva però il momento in cui uno non ce la fa più e Giulia non ce l'ha fatta. A noi invece pesa il fatto di essere arrivati in ritardo. Non ci può bastare di conoscere il colpevole di un delitto così grande: la giustizia deve fare il suo corso, ma non può bastare. Questi fatti che stanno accadendo con una regolarità impressionante sono il frutto velenoso di un vivere sbagliato, di un modo distorto di valutare la donna e di concepire l'amore. Noi dobbiamo cercare soluzioni per onorare Giulia e le altre vittime. Chi potrà risarcirla del male che le è stato fatto?».
IL PENSIERO DEI GENITORI
Toccante poi, sul sagrato della chiesa, la lettura del ricordo dei genitori Devis e Moira che hanno affidato i loro pensieri a un'amica di Giulia: «Ci sembra ieri che sei nata. Avevi tre macchie a forma di stella sulla gamba destra. Eri una stella già da piccola: dolce, intelligente, tenace e orgogliosa. Poi la tua bellezza è sbocciata. Grande poi è stata la gioia quando è nata la tua meravigliosa principessa, per cui tu vivevi. La casa è vuota senza di te. Ti rivedremo nelle piccole cose e sentiremo il tuo profumo».
LA SORELLA
Altrettanto toccante la lettera della sorella Deborah. «Noi eravamo non solo sorelle, ma complici. Ricordo le confidenze che ci facevamo all'ora di andare a dormire. Siamo nate a un anno di distanza una dall'altra. Ti voglio ricordare com'eri un anno fa, alla festa del mio compleanno, serena e sorridente con Thomas e zia Monica, un'altra sorella per te. Oggi siamo qui a salutarti. Vola lassù Giulia, dove nessuno potrà farti del male. Tua figlia diventerà una donna speciale. Vai piccola stella. Vola nel cielo, eterna 23enne». Commosso anche il ricordo delle insegnanti della scuola dell'infanzia Gregnanin e del gruppo delle mamme della scuola. «Ti ricordiamo Giulia, come una mamma, nonostante i problemi. Hai seguito con attenzione e con vero amore tua figlia. Ora aiutatala a superare i momenti difficile e proteggila. Eri parte del nostro gruppo. Ciao mamma Giulia. Sarai sempre una di noi».
IL SINDACO
In chiusura l'intervento del sindaco Omar Barbierato: «Grazie a quanti hanno voluto essere con noi oggi. Giulia, sei un pezzo di noi. La nostra società è corrotta. Il male è profondo e oscuro. Non ti dimenticheremo mai».
G.Fra.
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