Vetrine abbattute a mani nude: preso il gigante delle spaccate

Giovedì 6 Settembre 2018
Vetrine abbattute a mani nude: preso il gigante delle spaccate
LE INDAGINI
PADOVA È un gigante alto più di un metro e novanta, che grazie alla sua possanza fisica e alterato dalla droga, riusciva a sfondare le vetrine a mani nude. Il suo obiettivo era racimolare qualche euro, il fondo cassa, ovvero quanto bastava per comprarsi il crack, di cui è dipendente da anni. Diop Alassane, senegalese irregolare di 42 anni, è stato arrestato dalla polizia, incastrato dalle telecamere di videosorveglianza: è lui, secondo Mauro Carisdeo, numero uno della Squadra Mobile, il terrore dei negozianti del centro storico che tra luglio e agosto ha messo a segno una sfilza di colpi e spaccate. Al momento gli sono stati contestati due episodi, ma la polizia crede che Alassane sia il responsabile di molti altri, tra cui quello allo storico caffè Pedrocchi. Gli agenti delle Volanti, dirette dal vice questore aggiunto Michela Bochicchio, l'hanno ritrovato in un giaciglio di fortuna in piazza Salvemini.
UNA LUNGA SCIA
Negli ultimi due mesi i negozi del centro storico sono stati bersagliati da un malvivente solitario. Da ultimo il bar Leonardo di via Pellizzo, alla Stanga. Il giorno prima era stata la volta del bar Pollini, e ancor prima dei bar e dei negozi di via Borromeo, alla pasticceria Baessato di Largo Europa e al caffè Pedrocchi, al WellDone Burger di via Gozzi, al bar Trieste di galleria Trieste e al Pier88 sul lungargine Scaricatore. Tutti messi a segno di Diop? Questo è tutto da verificare, ma secondo gli investigatori potrebbe essere lui l'autore di molti di questi colpi, in particolare quello del Pedrocchi. Al momento gli episodi che gli sono stati contestati, sono due, quelli del 23 agosto nei punti vendita de L'Antico Forno in via Carlo Cassan e in via San Clemente. È proprio grazie alle riprese delle videocamere di sorveglianza che gli investigatori della Mobile, coordinati dal pubblico ministero Luisa Rossi, sono riusciti a risalire alla sua identità. La Scientifica dalle immagini aveva stabilito che si trattava di una persona molto alta e inoltre ha confrontato i lineamenti del ladro immortalato dalle telecamere con le foto segnaletiche. A quel punto sono partite le ricerche da parte degli agenti delle Volanti, che l'hanno rintracciato in piazza Salvemini e arrestato per l'esecuzione di un ordine di carcerazione.
PROSEGUONO LE INDAGINI
Nel frattempo proseguono le indagini per capire quali altri colpi abbia messo a segno. Il malvivente ha lasciato numerose tracce: sangue, impronte digitali e di scarpe. La Scientifica adesso procederà con la comparazione di queste. Al momento gli elementi ricorrenti sono i danni alle strutture colpite provocate da una persona inesperta e le immagini che ritraggono un individuo dalla corporatura fuori dal comune.
IL CURRICULUM
Alassane è noto alle forze dell'ordine. È stato arrestato e denunciato più volte. L'ultima volta il 16 agosto dai carabinieri: aveva rubato il portafoglio da un'auto nel parcheggio del centro Giotto. Il proprietario, un cubano 31enne, se n'era accorto, l'ha inseguito e pestato assieme al cugino.
Nel maggio 2016 un precedente molto simile a questi ultimi: aveva sfondato con calci e pugni la porta di vetro del bar Divino Cafè, poi era entrato e aveva rubato i 600 euro rimasti in cassa. Il mese prima, scoperto a spacciare, aveva provato a scappare lanciandosi da un'altezza di tre metri in piazza Zanellato, bloccato dagli agenti, aveva rifilato loro calci e pugni pur di liberarsi.
Alassane ha un fratello a Mestre, tanto che spesso è stato sorpreso dalla polizia anche da quelle parti: Il 20 febbraio 2014 era stato arrestato dalle Volanti diVenezia mentre stava cercando di rubare un'auto. Nel 2008 assieme a un algerino aveva rapinato un tossicodipendente veneziano, minacciandolo con un coltello in zona Portello.
Marina Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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