TRASPORTI
MESTRE EasyJet riduce il numero degli aerei che fanno base a Tessera,

Giovedì 26 Novembre 2020
TRASPORTI MESTRE EasyJet riduce il numero degli aerei che fanno base a Tessera,
TRASPORTI
MESTRE EasyJet riduce il numero degli aerei che fanno base a Tessera, un taglio drastico perché scende da 7 a 2, ed è l'intervento più pesante che la compagnia low cost svizzera attuerà negli scali di riferimento italiani: a Milano Malpensa, infatti, su 22 aerei ne toglierà uno solo scendendo a 21, e a Napoli passerà da 7 a 4. Una scelta «difficile ma necessaria» l'ha definita Lorenzo Lagorio, country manager di easyJet Italia, che ha informato i Sindacati, i 1500 dipendenti che operano nel nostro Paese e i principali partner e fornitori di servizi del processo complessivo in atto di riorganizzazione delle operazioni in Italia.
D'altro canto Cgil, Cisl e Uil dei Trasporti hanno già chiesto da una ventina di giorni un tavolo di confronto urgente alla ministra dei Trasporti Paola De Micheli, perché intanto faccia arrivare gli 800 milioni di euro di compensazioni previste, e perché si rischia un blocco generalizzato del trasporto aereo in tutta Italia; e i Sindacati veneziani si sono incontrati ai primi di novembre con i vertici del Gruppo Save, il presidente Enrico Marchi e l'amministratore delegato Monica Scarpa, dato che l'intercontinentale Marco Polo si è ridotto a 70 voli al giorno contro gli oltre 300 dell'anno scorso, il Canova di Treviso è fermo e il Catullo di Verona (coordinato da Save assieme allo scalo di Brescia) naviga a vista. E a livello globale Iata (l'associazione internazionale del trasporto aereo), dopo il cauto ottimismo seguito a una leggera ripresa estiva, ha peggiorato le previsioni, stimando per il 2020 un calo di circa il 70% del traffico, e per il 2021 un calo degli incassi per le compagnie di oltre il 50% rispetto a quanto previsto prima della crisi da Covid-19; infine l'aspetto più preoccupante riguarda il ritorno alla normalità: per gli analisti di Iata bisognerà attendere il 2024 prima che il traffico aereo ritorni ai livelli del 2019.
«Per la prima volta nella nostra storia abbiamo chiuso un anno fiscale in perdita» ha aggiunto Lagorio: sostenendo che easyJet è una delle compagnie europee più solide, ha spiegato che ha dovuto comunque «mettere in campo misure straordinarie non solo per salvaguardare la continuità aziendale ma anche, e soprattutto, per mettersi nelle condizioni di riprendere le attività in modo rapido, e confermare la propria posizione di leadership nel mercato europeo, non appena la crisi sarà superata».
E per quanto riguarda il mercato italiano, la compagnia ribadisce il suo impegno nei confronti del nostro Paese «che è, e rimane, uno dei principali mercati e dove continueremo ad essere uno degli operatori leader dei collegamenti nazionali e internazionali», ma se il nostro Governo non interviene la partita diventerà molto dura. Il responsabile easyJet per l'Italia conclude, infatti, ringraziando i dipendenti e i Sindacati per l'impegno e il sacrificio mostrato in questi mesi e garantisce che «saranno fatti tutti gli sforzi possibili per mitigare l'impatto di questa decisione sui livelli occupazionali e salvaguardare il maggior possibile di posti di lavoro». Allo stesso tempo, però, torna a chiedere «a gran voce un intervento deciso del Governo italiano con misure che tutelino il settore nel suo complesso e favoriscano la ripresa del traffico aereo». Come dire, insomma, che se il nostro Governo non farà la sua parte, il settore aereo in Italia difficilmente potrà rimettersi in piedi.
E.T.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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