Incubo case di riposo Tre focolai in provincia

Lunedì 26 Ottobre 2020
TORNA L'INCUBO
PORDENONE È di nuovo incubo per le case di riposo nel Friuli occidentale. Nella giornata di ieri - che in regione per fortuna ha visto una tregua nell'incremento dei casi, i nuovi positivi si sono fermati a 334 rispetto ai 412 del giorno precedente - si è dovuto invece registrare un aggravamento della situazione legata ai centri per anziani. Peggiora la situazione nella casa di riposo di San Quirino dove ai venti ospiti positivi si sono aggiunti 15 operatori. Nella casa di riposo di Pasiano (già sabato un paio di casi, ma ieri tamponi tutti negativi) si sta attendendo l'esito di ulteriori test: questa è la situazione che preoccupa di meno. Mentre nella casa di riposo di Cavasso Nuovo a ieri c'erano tredici ospiti con infezione da coronavirus, solo alcuni sintomatici. Sono immediatamente scattate le misure previste. Così dopo i casi delle scorse settimane del centro anziani di Cordenons e di Casa Serena di Pordenone (dove l'emergenza è rientrata) sul fronte delle case per anziani torna ad accendersi l'allarme rosso.
CASO PIÙ GRAVE
A preoccupare di più è il caso di San Quirino. Dall'esito dei tamponi ieri è emerso che gli anziani ospiti positivi sono saliti a venti: tra questi ci sarebbero anche un paio di ospiti centenari. Ma il dato che ha fatto innalzare il livello di allarme a questi si sono aggiunte le 14 nuove infezioni tra gli operatori sanitari. Ulteriori tamponi tra il personale saranno eseguiti nella giornata di oggi. Tra i venti nonni positivi (complessivamente gli ospiti attuali sono una quarantina) solo cinque avrebbero manifestato lievi sintomi. In un solo caso, ma solo in via prudenziale, si è deciso per il ricovero nell'ospedale di Pordenone. Già sabato scorso nel centro anziani erano scattate le procedure per l'isolamento: un piano della struttura è stato trasformato in area Covid in modo da isolare gli ospiti rimasti negativi. Non è possibile alcun trasferimento nella Rsa-Covid di Sacile in quanto i posti letto sono esauriti. Si è agito subito anche sul fronte del personale in quanto non sarà facile da oggi organizzare i turni dal momento che gli operatori positivi dovranno rimanere in quarantena. Sei operatori sono già stati trovati. Tre o quattro sono operatori socio-sanitari andati da poco in pensione che hanno scelto di dare una mano nel momento di pesante emergenza. «La situazione è preoccupante - ha detto il sindaco Gianni Giugovaz dopo il vertice di ieri al quale hanno partecipato anche il direttore del distretto urbano Mauro Marin e il direttore dell'Asp Umberto I Giovanni Di Prima che ha gestito l'emergenza di Casa Serena - ma è sotto controllo. Con la divisione nei due piani separati l'obiettivo è di arginare la corsa del virus. Con il personale dovremmo farcela visti i rinforzi». Con oggi ci sarà l'appoggio anche dei medici dell'Usca. Piani attivati anche per gli altri due focolai: Pasiano (preoccupa di meno) e Meduno. In quest'ultimo caso su una ottantina di ospiti a ieri erano 13 quelli positivi al test. Oggi nuovi tamponi anche per gli operatori.
I DATI
Sono stati 3.800 i tamponi (oltre mille in meno) eseguiti ieri, 334 i nuovi contagi rilevati e due decessi, entrambi ospiti di una casa di riposo di Trieste. I casi da inizio pandemia sono 2.682 a Trieste, 2.928 a Udine, 1.636 a Pordenone (ben 100 in più) e 848 a Gorizia, alle quali si aggiungono 67 persone da fuori regione. Le infezioni attuali sono 3.050. Saliti a 23 i pazienti in cura in terapia intensiva e a 112 i ricoverati in altri reparti. A Pordenone tra i positivi anche un infermiere della Nefrologia. Nelle scuole un nuovo caso al liceo Leopardi-Maiorna e uno all'Opera Sacra Famiglia della Comina. E sempre ieri sono stati diffusi dalla Regione i primi dati dello screening dei tamponi a Sappada. L'azione di screening avviata a tappeto con l'effettuazione di un oltre mille tamponi, dei quali 520 sono già stati processati, ha portato all'individuazione di 10 casi di Covid-19, una percentuale quindi bassa. Il sindaco sappadino Manuel Piller Hoffer ha ringraziato i cittadini per il grande senso civico dimostrato e gli operatori del Dipartimento. La speranza dell'Amministrazione ora è che non ci sia un blocco totale delle attività a livello nazionale.
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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