IL COMMERCIO IN CRISI
VENEZIA Cambia la percentuale degli sconti esposti in bella

Sabato 28 Novembre 2020
IL COMMERCIO IN CRISI
VENEZIA Cambia la percentuale degli sconti esposti in bella vista sulle vetrine dei negozi del centro storico, ma non la sostanza. C'è chi propone il 20% in meno, chi il 30%, nella speranza di attrarre più clientela possibile. Ma la realtà è la stessa per tutti (o quasi). Perché ieri mattina, nonostante un Black Friday che avrebbe dovuto far gola a molti in vista delle festività natalizie, le attività commerciali della città erano più o meno vuote.
In netto contrasto con il viavai frenetico dei corrieri che trasportavano carrelli stracolmi di pacchi ordinati online. Verrebbe da dire che a poco è servita l'ordinanza del governatore Luca Zaia, entrata in vigore il 26 novembre. Quella che ha stabilito nuove regole per limitare ulteriormente il pericolo di contagio: una persona per nucleo familiare all'interno dei supermercati e un numero di clienti massimo consentito all'interno dei negozi, in base alla loro metratura, indicato sulle vetrine. Uno scrupolo in più, quello sottoscritto dal presidente del Veneto, che nel caso della città lagunare ha dovuto fare i conti con un'atmosfera alquanto insolita. Privata della consueta corsa all'occasione più ghiotta propria d'ogni Black Friday che si rispetti. Tanto in calle larga XXII marzo, dove sono concentrati i grandi brand di moda, quanto nella zona di Rialto.
Intorno alle 11, le boutique dell'area marciana erano infatti deserte, di certo complice la mancanza dei turisti. Le uniche presenze, le commesse intente a sistemare la merce o in qualche raro caso ad addobbare la vetrina in vista del Natale; oltre ai bodyguard, a braccia conserte e con lo sguardo puntato sulla porta d'ingresso. Anche da Zara, negozio d'abbigliamento in bacino Orseolo che con la nuova ordinanza consente 72 persone contemporaneamente, nessuna coda all'esterno, se non per accedere alla cassa. Una clientela comunque ordinata e distanziata. Poco più in là c'è Carpisa (solo 2 gli accessi consentiti), la cui store manager Elena in tarda mattinata ha parlato di una situazione «un po' desolante». Aggiungendo come «oggi (ieri ndr) a quest'ora, gli anni scorsi di movimento ce n'era molto di più. Finora i clienti sono stati una decina». Il tutto frutto, forse, anche di una serie di promozioni in molti casi dilatate, tanto da portare a Black Days o addirittura a Black Week. Elevata l'attenzione agli ingressi da H&M, in campo San Luca, dove un addetto si premurava di far igienizzare le mani a tutti (32 le presenze massime), ricordando di mantenere il distanziamento. E se anche da Benetton si è registrato un calo rispetto al 2019, da Stefanel l'80% di sconto sui capi ha richiamato un certo interesse, tanto che alcune clienti hanno dovuto sostare fuori, in attesa del proprio turno.
Intanto, mentre in Strada Nuova si stava allestendo il tradizionale mercatino degli alberi di Natale, nei supermercati ci si è dovuti adeguare alle nuove norme. «Prima di fare la spesa, ognuno deve prelevare un cestino o un carrello spiega Claudia, cassiera alla Coop di San Felice, dov'è stata predisposta la segnaletica già prima del lockdown in modo da poter contare gli accessi, al massimo 40. Di gente ce n'è di più o di meno in base all'orario». E ancora, al Despar Teatro Italia alta l'attenzione dei dipendenti e l'ingresso presidiato.
Marta Gasparon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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