IL CASO
SAN DONA' DI PIAVE Virus sinciziale, un neonato in terapia intensiva.

Mercoledì 8 Dicembre 2021
IL CASO SAN DONA' DI PIAVE Virus sinciziale, un neonato in terapia intensiva.
IL CASO
SAN DONA' DI PIAVE Virus sinciziale, un neonato in terapia intensiva. La conferma dell'anticipo della diffusione e della maggiore intensità del virus noto da sempre tra i pediatri come Vrs, ovvero Virus respiratorio sinciziale (virus principale responsabile della bronchilite), arriva anche dall'Ulss4. Come confermato dal dottor Pier Giuseppe Flora, direttore del dipartimento materno infantile, ieri è stato inviato un lattante di 1,5 mesi a Trieste, per essere ricoverato in terapia intensiva, a causa dell'aggravarsi delle condizioni causate, appunto, dal virus sinciziale. Altri quattro bambini si trovano ricoverati nel nosocomio di San Donà di Piave, non in terapia intensiva. «Essendoci le terapie intensive dei centri specializzati del Veneto, sature ha spiegato , abbiamo dovuto inviare il bimbo a Trieste». Com'era stato evidenziato il mese scorso dalla sua dottoressa Silvia Callegaro, allergologa e pediatra all'ospedale dell'Angelo di Mestre, il virus ha iniziato a divulgarsi prima; cosa avvenuta anche nel territorio dell'Ulss4. «E' stato come se, la latenza del virus durante il periodo del Covid19, il virus stesso avesse più voglia di manifestarsi dice il dottor Flora - inoltre, con l'apertura delle scuole materne, o comunque delle altre scuole, laddove gli alunni hanno dei fratellini piccoli in casa, il virus si è diffuso più rapidamente». Il Vrs colpisce in genere i bambini molto piccoli, tra i 25 ed i 50 giorni di vita. «Quest'anno si è diffuso prima continua il medico sandonatese e sembra essere anche più aggressivo. In questo momento siamo nella fase più critica, anche se dovrebbe toccare il picco tra gennaio e febbraio (qualche caso, in passato, lo abbiamo avuto anche ad aprile). Per quanto riguarda i bambini premature o con malattie croniche, ci dedichiamo loro con una profilassi specifica che quest'anno abbiamo dovuto anticipare». Il pediatra consiglia, per cercare di evitare il contagio: lavarsi spesso le mani, non fare entrare in contatto i fratellini più grandi con neonati, se non con particolari accorgimenti, vedi l'uso della mascherina, che è consigliata anche per le mamme raffreddate mentre allattano. Situazione Covid19 per i più piccoli. Negli ultimi tre giorni sono stati visitati in Pronto soccorso tre bambini, rispettivamente di 5 e 10 anni e 9 mesi; quest'ultimo presentava un quadro clinico che ha richiesto un periodo in osservazione, per poi essere rimandato a casa, in buone condizioni, anche se con febbre alta. «Abbiamo avuto una crescita esponenziale dei contagi sotto i dieci anni, così come avvenuto nel resto d'Italia, per fortuna in una forma più lieve. Prevedo che questa situazione proseguirà. Speriamo che si vaccinino i bambini dai 5 anni in su». E su questo il dottor Flora non ha dubbi. «Noi pediatri consigliamo assolutamente il vaccino anche per i più piccoli: fatta con le dovute cautele, la vaccinazione non dimostra un aumento degli effetti collaterali rispetto alla fascia d'età superiore».
Fabrizio Cibin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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