Dipendenti in rivolta «Non fate la fusione»

Giovedì 17 Novembre 2016
Dipendenti in rivolta «Non fate la fusione»
VOLPAGO - (zan) Hanno dato vita a una manifestazione davanti all'ingresso principale della villa con bandiere e fischietti. I dipendenti di Veneto Banca si sentono traditi due volte. Prima perchè molti di loro sono azionisti (oltre duemila sui 4.500 circa della rete italiana, ma nella Marca si raggiunge una media dell'80%). Poi perchè, ora, la ventilata fusione con Popolare di Vicenza rischia di provocare pesanti tagli al personale. «Va osteggiata in tutti i modi - attacca Massimiliano Paglini, segretario della First Cisl Belluno Treviso -. Sarebbe la fine del'economia del Nordest, dei territori in cui sono presenti le due banche e, soprattutto dell'occupazione». I sindacati stimano almeno 5mila esuberi tra i due istituti: «Non diciamo no ad una fusione in generale, ma non può essere fatta con BpVi». Anche Luca Ongaro, leader provinciale della Fisac Cgil, non nasconde la preoccupazione; «Questo progetto di fusione porterebbe solo danni ai soci, ai clienti e alle seimila famiglie dei dipendenti di Veneto Banca». Insieme al segretario generale della Cgil Treviso, nel pomeriggio ha incontrato anche il sindaco di Montebelluna: «Perchè è un problema di tutto il territorio. Anzi vista la vicinanza alle filiali BpVi, il problema è doppio. Si parla della chiusura di metà degli sportelli attuali». I sindacalisti sono intervenuti anche in assemblea, ma hanno dovuto fronteggiare le contestazioni di altri soci, che ritengono i bancari colpevoli di aver spinto le azioni come investimento sicuro. «I colleghi infedeli sono una minima parte, la maggioranza credeva in questa banca - ribadisce Luca Piccoli, dell'Unisin Falcri -. Ecco perchè siamo stati gabbati due volte».

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