Carlo Nordio

I filosofi della storia ci ammoniscono che devono passare almeno

Venerdì 26 Aprile 2019
Carlo Nordio

I filosofi della storia ci ammoniscono che devono passare almeno cent'anni prima che la cronaca possa diventare storiografia, perché solo il tempo, padre di verità, stempera le passioni e consente, nei limiti del possibile, una ricostruzione imparziale dei fatti. Non c'è dunque da stupirsi se ancora oggi il 25 Aprile è visto sotto prospettive diverse e talvolta opposte. Poiché tuttavia questa data contrassegna la fine di una guerra disastrosa e fratricida, ogni buon cittadino dovrebbe almeno riconoscerne l'importanza e il valore. E invece quella che dovrebbe essere l'occasione di una festa unitaria e di una riflessione costruttiva degenera ogni anno in polemiche sterili e in accuse faziose. Perché questo avvenga è difficile dire: ma possiamo formulare alcune ipotesi.
La prima è che, in effetti, si tratta di una data convenzionale, perché non rappresenta la fine della guerra, che proseguì ancora una settimana con combattimenti ed eccidi, ma l'ordine di insurrezione del Comitato di Liberazione. Insurrezione generale che nemmeno ci fu: nella stessa Milano, le SS dell'Hotel Regina attesero tranquillamente gli Alleati, ai quali si arresero il 30 Aprile con tutte le garanzie di impunità. Di conseguenza molti non identificano questo giorno con la fine delle ostilità, ma come un evento politico di un gruppo di partiti. (...)
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