Studenti spazzini in città Puliscono parchi e strade

Martedì 21 Maggio 2019
L'INIZIATIVA
PORDENONE Sono stati accusati di aver perso un giorno di scuola. Gli adulti, seduti nei loro uffici, li hanno guardati sbraitare (parole loro) senza un apparente motivo. Lo scontro generazionale sembrava essersi risolto con il solito zero a zero, con i ragazzi di nuovo tra i banchi e gli adulti dietro la scrivania. Invece dal movimento Fridays for Future, a Pordenone è nato qualcosa di fattivo, evidente, tangibile, e come tale non attaccabile.
Un gruppo di studenti, che frequenta licei e scuole professionali della città, è infatti passato dalle parole ai fatti, dimostrando come quelle di qualche settimane fa non fossero solamente ore di scuola perse, ma una presa di coscienza. Da qualche settimana il gruppo si ritrova nei pomeriggi, quindi non in orario scolastico, e si dedica alla pulizia della città. Lo fa in silenzio, senza voler mettere la firma su ogni singolo mozzicone di sigaretta raccolto. Ecco un altro merito. E lo fa senza essere eterodiretto: al fianco del manipolo di eroi dell'ambiente, infatti, non ci sono professori o genitori, tutto inizia e finisce dal cuore dei giovani.
IL MOVIMENTO
Negli scorsi giorni, alcuni giovani sono stati avvistati lungo la stradina pedonale che collega il Bronx a corso Vittorio Emanuele. Sostavano nei pressi della panchina che sorge sotto alcuni alberi. I componenti della gang raccoglievano mozziconi di sigaretta, e con una borsa mettevano da parte bottiglie di plastica, lattine di birra e altri rifiuti lasciati a terra con ogni probabilità da altri coetanei. «Chi siamo? Ragazzi di Pordenone, niente di più. Dire i nostri nomi significherebbe metterci in mostra, cosa che assolutamente non vogliamo fare. Siamo solamente persone interessate al futuro del pianeta, e nel nostro caso il pianeta è rappresentato dalla città, dalla Pordenone che ospita le nostre scuole». Interpellati, fanno muro. Non vogliono etichette, nemmeno interviste. Mentre sgorgano le domande, loro abbassano la testa. Non sono timidi, stanno solamente cercando altri rifiuti da raccogliere e mettere dentro ai sacchi che si sono portati da casa. Si sa soltanto che fanno parte del movimento Fridays for Future, nato in seguito alla propaganda ambientalista della svedese Greta, l'adolescente che con i suoi modi seri e sprezzanti ha messo in difficoltà i governanti parlando del destino del pianeta, ormai schiavo dell'inquinamento e dell'industrializzazione intensiva.
LE ISTITUZIONI
Stefania Boltin, assessore all'Ambiente del Comune di Pordenone, è venuta a conoscenza dell'esistenza di un gruppo di giovani impegnato nella pulizia di alcuni angoli della città. Non era stata avvisata, ma d'altronde la filosofia del flash-mob giovanile, improvvisato e d'impatto prima che organizzato e pensato, è proprio questa. Ora però dalle stanze del Comune arriva un monito che allo stesso tempo è un invito: «I ragazzi che stanno pensando al loro e al nostro futuro, raccogliendo i rifiuti in città, si facciano vedere anche da noi. Siamo disposti ad aiutarli e a premiarli per la lodevole iniziativa che hanno scelto di mettere in campo». Sino ad ora, però, dai ragazzi non è arrivato nessun segnale.
Di segnalazioni, invece, ce ne sono eccome. Dalla zona del Bronx, i giovani che puliscono la città gratis e senza volere visibilità sono stati avvistati anche al parco San Valentino, a Torre e nella zona di Villanova, quindi a sud del centro storico. La loro azione si sviluppa a macchia di leopardo: scelgono un'area battuta già dai loro coetanei, setacciano il suolo e raccolgono tutto ciò che inquina. Non si stanno sostituendo a chi è pagato per tenere pulita la città: vogliono solo fare qualcosa di concreto per dimostrare che no, quelle di quel venerdì non sono state solamente ore di ricreazione, e che anche se si hanno meno di 18 anni si può essere capaci di pensare e di agire.
I COETANEI
Gianluca Travasci, 23enne ed esponente del movimento Fridays for Future di Pordenone, si complimenta con loro. «Evidentemente - dice - la manifestazione è servita a qualcosa. Ai ragazzi che stanno pulendo la città in silenzio va tutto il nostro appoggio».
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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