Sfoltita la presenza di richiedenti, partiti 50 profughi

Venerdì 19 Luglio 2019
Sfoltita la presenza di richiedenti, partiti 50 profughi
LA PARTENZA
PORDENONE Se ne sono andati ieri mattina 50 richiedenti asilo da Pordenone. La corriera è partita dalla caserrma Monti, il centro di prima accoglienza del Friuli Occidentale, ma oltre ai richiedenti alloggiati in quel sito, se ne sono andati anche alcuni ospitati in vari appartamenti e legati all'accoglienza diffusa. Complessivamente dalla provinciandi Pordenone se ne andranno in altre destinazioni cinquanta, ma sono complessivamente 2000 i richiedenti che lasceranno la Regione. Era stati il sindaco Alessandro ciriani a chiederlo al presidente Fedriga che poi ha raggiunto l'accorso con il ministro Salvini quando si è tenuto l'incontro a Trieste. Da Udine se ne andranno trecento, e gli altri, per arrivare a 2mila, dalle province di Gorizia e Trieste. Prima della decisione di spostare i richiedenti in altre destinazioni sul territorio regionale c'erano 3800 migranti di cui 700 in provincia di Pordenone. L'obiettivo, quindi, è scendere a circa a 1.800 presenze sull'intera regione. Soprattutto, ha precisato il prefetto di Trieste e commissario di Governo, Valerio Valenti, l'obiettivo è di «alleggerire le strutture di accoglienza» anche a fronte del flusso «abbastanza costante» proveniente dalla Slovenia. Perciò è in corso in regione «un piano di graduale ridistribuzione territoriale» che riguarderà «fino a 2mila» persone. Come detto ieri dalla provincia se ne sono andati 50, come ha specificato Ivana Latrofa, presidente della coop Nuovi Vicini, capofila dell'Ati di 9 coop che gestiscono l'accoglienza diffusa sul territorio. Quindici dei migranti partiti erano ospitati all'ex caserma Monti, gli altri 35 nella rete dell'accoglienza diffusa. Si tratta in particolare di uomini single, pachistani e iracheni. Alcuni di essi hanno frequentato un corso di formazione durante la permanenza in provincia. Intanto il presidente di Legacoop Fvg, Livio Nanino ha preso le distanze dalle dichiarazioni del presidente di Legacoop sociali Fvg, il pordenonese Gian Luigi Bettoli che era stato molto duro sul trasferimento dei richiedenti asilo che a suo avviso sarà effettuato senza rispetto per i progetti in atto e la dignità delle persone stesse. Nanino ha precisato che quelle affermazioni di Bettoli sono riferite a titolo personale e non condivise da Legacoop Fvg, pur se esiste una preoccupazione per le ricadute che provvedimenti ministeriali possono avere sulle cooperative. Ma a prendere posizione è anche l'Ufficio rifugiati. «È indubbio che al momento attuale, e già da alcuni mesi, l'ingresso di richiedenti asilo alle frontiere regionali abbia assunto una dimensione crescente rispetto al passato, ma la decisione di trasferire più o meno in blocco, o comunque in tempi ravvicinati, un numero così elevato di richiedenti asilo ha però un'evidente natura di carattere politico: si tratta infatti di una previsione che mirerebbe a spostare la maggior parte dei migranti dalla regione».
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