Sanità, porte aperte al Veneto

Mercoledì 20 Novembre 2019
Sanità, porte aperte al Veneto
SACILE
L'unica certezza sul futuro della sanità, anche a Sacile, è l'apertura ai privati. Questo il contenuto del volantino che, i rappresentanti del Comitato No tagli alla sanità, dell'Associazione per la difesa dei diritti degli anziani, del comitato Cittadinanza attiva per Sacile, Luigi Zoccolan e Gianfranco Zuzzi, hanno distribuito ai partecipanti all'incontro di lunedì sera. Un vertice organizzato dalla Lega, nel corso del quale il consigliere Placido Fundarò ha presentato all'onorevole Vannia Gava, all'assessore regionale Riccardo Riccardi e ad una platea di amministratori, medici e tanti cittadini, la proposta per il rilancio della struttura ospedaliera di Sacile attraverso una gestione mista pubblico privato.
POLEMICHE E VOLANTINI
Durante l'incontro si sono vissuti attimi di tensione quando alcuni leghisti hanno inveito contro i rappresentanti dei Comitati, invitandoli a lasciare la sala e smetterla di creare confusione. Tensione subito smorzata dai dirigenti della Lega. Così, nell'impossibilità di intervenire nel corso della serata («Non perché vogliamo tappare la bocca a chi sostiene altre proposte - ha chiarito la consigliere leghista Valentina Zoi che ha condotto la serata -, ma perché per il dibattito che riteniamo giusto ci sarà un'altra serata ad hoc»), i rappresentanti dei Comitati a difesa della sanità pubblica hanno consegnato ai presenti un volantino che oggi sarà distribuito in città e sul territorio.
LE RICHIESTE
Il volantinoo contiene le loro proposte per garantire un futuro alla sanità sacilese, dopo aver preso visione del disegno sulla riforma sanitaria regionale illustrato dall'assessore regionale Riccardo Riccardi a Sacile. «Un documento che dice tutto e niente, con principi ovvii, dove manca chiarezza su come raggiungere gli obiettivi in gran parte concentrati sui distretti e sull'integrazione socio sanitaria. E una sola certezza: l'apertura dei servizi ai privati profit sull'esempio della Lombardia, modello che però sta facendo retromarcia per le criticità incontrate».
SACILESE DIMENTICATO
Per quanto riguarda il contenuto della riforma, «Sacile e l'Alto Livenza non sono presi in considerazione - secondo Zuzzi e Zoccolan -, e nel frattempo gli effetti dei tagli introdotti dalla precedente riforma si aggravano con reparti soppressi, lunghe liste d'attesa, Pronto soccorso di Pordenone intasato, Medicina e Pneumologia con decine di pazienti ospitati in altri reparti per mancanza di posti letto. Situazione che si è aggravata dopo la chiusura del Pronto soccorso e della Medicina di Sacile e Maniago che da più parti si chiede di ripristinare, e destinata a peggiorare con la decisione di dirottare le urgenze dei Punti di primo intervento di Sacile e Maniago a San Vito».
TAGLI E CRITICITÀ
I comitati non hanno dubbi: «Il ridimensionamento dell'ospedale di Sacile, con l'abolizione della medicina, del Pronto soccorso e di vari servizi della Day Surgery, doveva essere compensato dalla nascita del Centro di aggregazione primaria per offrire un servizio con strumentazione, personale medico e specialistico che facesse da filtro con Pordenone. Un progetto mai decollato e sul quale l'assessore Riccardi intende metterci una pietra tombale».
PORTE APERTE AL VENETO
«La chiusura a Sacile di reparti e il ridimensionamento della sanità è vista da più parti come un suicidio assistito del sistema sanitario regionale che apre la porta alla sanità veneta - affermano -, dove si sta investendo massicciamente e dove converge una sempre maggiore fetta dei residenti in quest'area di confine. Puntare sul Distretto, come si vuol fare ora, se in teoria può essere un obiettivo da perseguire, nella realtà non risolverà il ricorso all'ospedale, considerato che i pazienti anziani e fragili, quando hanno il riacutizzarsi di patologie croniche, sono troppo complessi per essere curati fuori dall'ospedale. Dobbiamo constatare - proseguono Zuzzi e Zoccolan - che anche la giunta Fedriga mantiene la linea di tutti i tagli della precedenti riforma, aggravandola in alcuni punti, nonostante la Lega l'abbia criticata anche a Sacile».
SLOGAN E APPELLO
Reclamare la riapertura di servizi quali la Medicina a media e bassa intensità, il Pronto soccorso h12, il Day surgery non sono vecchi slogan, bensì una razionale strategia di politica sanitaria che amministratori sordi e ciechi non vogliono capire». E concludono con il messaggio a chi decide: «Siamo ancora in tempo per una svolta che non deve essere l'affidamento della sanità ai privati, una ammissione della propria incapacità e fallimento, perché quando la salute pubblica diviene merce che genera profitto, qualcosa nel sistema non funziona».
Michelangelo Scarabellotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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