SANITÀ
PORDENONE Le criticità nell'ambito dei certificati per malattia

Sabato 25 Maggio 2019
SANITÀ
PORDENONE Le criticità nell'ambito dei certificati per malattia sono state al centro del comitato provinciale Inps. Attorno al tavolo, presieduto da Luciana Fabbro, si sono seduti i rappresentati dei datori di lavoro e dei lavoratori, la direttrice dell'Inps di Pordenone Annamaria Betto, il dirigente del settore medico legale dell'istituto Maurizio Santoro, il presidente dell'ordine di medici Guido Lucchini, la dirigente dell'Aas5 Little D'Anna Latesha.
MALATTIA E CERTIFICATI
E di criticità ne sono emerse anche se, guardando i dati nella loro interezza, si capisce che si tratta di poca cosa. Sono stati 110mila i certificati di malattia emessi nel 2018 e di questi circa 300 presentavano criticità, ovvero non erano stati redatti come da regolamento. «Ho voluto sapere i numeri totali per capire meglio il fenomeno - spiega il presidente dell'ordine dei medici Lucchini -. E da questi si evince che quelli non consoni sono pochi». Gli errori riscontrati riguardano la data sbagliata della prognosi o la data anticipata della malattia. «Capita infatti - prosegue Lucchini - che ci si ammali di domenica. Ma in questo caso non si può andare dal medico di base lunedì, chiedendo di far partire la malattia dal giorno prima. Bisogna recarsi dalla guardia medica, ovvero dal servizio di continuità assistenziale. Nella nostra aera vasta ci sono 13 sedi sparse in tutto il territorio».
DIMENTICANZE DELL'OSPEDALE
Il Comitato provinciale ha fatto emergere anche il problema delle certificazioni dei pazienti dimessi dopo un ricovero in ospedale o una visita al pronto soccorso. «Accade spesso che escano senza il certificato di prognosi - sottolinea il presidente dell'ordine dei medici -. Ma i medici ospedalieri lo devono fare perché spetta a chi visita il paziente definire la diagnosi e quindi stabilire la prognosi. È un problema che causa un disagio profondo nel paziente lavoratore». A questo proposito la dirigente medica dell'Aas5 D'Anna ha assicurato che si farà portavoce dei disagi che i cittadini segnalano tutti i giorni per fare in modo che questo disservizio non si verifichi più.
I DATI DEL TRIMESTRE
I dati nazionali del primo trimestre 2019 rispecchiano - lo conferma Lucchini - quelli provinciali. I certificati di malattia, rispetto allo stesso periodo del 2018, sono aumentati sia nel privato (+1,5%) che nel pubblico (+5,4%). Ma a questo incremento non corrisponde un uguale impennata dei giorni di malattia che sono invece pari al + 0,7 per il privato e +2 per il pubblico.
LE VISITE FISCALI
L'impennata vera e propria si segnala invece per quanto riguarda le visite fiscali per la verifica della malattia: nel primo trimestre di quest'anno registrano un +53,8% quelle nel settore pubblico, mentre nel privato non si registrano differenze rispetto allo scorso anno (forse perchè non sono gratuite). «Dal comitato - conclude Lucchini - è emersa la volontà di una collaborazione costante perché si possa lavorare sulle criticità per arrivare all'eccellenza, ridefinendo ruoli e creando performance per una gestione più efficiente».
Susanna Salvador
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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