Pittura e memorie paesane ricostruita la vita di "Fogo"

Martedì 21 Luglio 2015
In questi giorni Caneva ha ospitato lo scrittore Jean-Louis Lambert e il suo editore Bernard Larieu, arrivati da Meilhan sur Garonne, un piccolo comune francese nella regione dell'Aquitania, che nel 2010 ha stretto un patto di amicizia e solidarietà con Caneva, divenuto poi gemellaggio nel luglio 2013. Cercano notizie su Giovanni Masutti, detto Fogo, artista autodidatta che nacque nel 1903, visse e lavorò tantissimo anche in Francia, nella regione della Marmande e morì nel 1963. Proprio in Francia realizzò opere in più di quaranta chiese, con il suo stile verista. Fu artista molto apprezzato e a lui è stata dedicata una piazza adiacente alla chiesa del comune francese, inaugurata nel luglio del 2012, durante una visita ufficiale. «I primi contatti risalgono a qualche amministrazione fa - spiega la consigliere Francesca Coan di Crescere Insieme, che sta seguendo la visita - perchè in questo comune vi sono numerosi cittadini di origini canevesi, emigrati dopo la seconda guerra mondiale e fra questi c'era anche Giovanni Masutti. Nei giorni scorsi erano a Caneva per terminare una raccolta di interviste, cercare foto delle opere e dei luoghi dove Masutti viveva, oltre a carpire informazioni sull'artista autodidatta e uomo dalle mille sfaccettature». Lo scopo di tanto lavoro è la realizzazione di un libro che verrà pubblicato e presentato a settembre ad una mostra che si terrà dal 18 al 20. Tutto in occasione della visita che una delegazione di Caneva farà proprio in quei giorni a Meilhan sur Garonne. «Commoventi i racconti di chi ha lavorato o è stato allievo di Masutti - prosegue Coan - inaspettate le visite a tanti abitanti di Caneva che per caso o per amicizia hanno dei quadri del pittore e di cui vanno fieri. Ci sono opere sue nelle chiese del comune e le ricerche sono state scrupolose nelle vie di Stevenà dove Fogo è vissuto, con l'intento di scoprire decorazioni sulle facciate lle quali si è dedicato un po' per lavoro e un po' per esigenze finznairie».
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