Pedrotti, tre opzioni per ipotecare il futuro

Domenica 25 Gennaio 2015
Nella scazzottata (politica s'intende) tra il vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello e l'ex presidente della Provincia, Alessandro Ciriani, c'è finito dentro anche il sindaco Claudio Pedrotti. Ciriani lo ha colpito duro: buon uomo - ha detto in sostanza - ma incapace di governare la città. Non solo. Ciriani ha anche accusato Bolzonello di volerlo scaricare perchè se oggi la città è più debole, la colpa sarebbe in particolare proprio del primo cittadino. Quello che però è risaltato forse di più rispetto alle dure prese di posizione di Ciriani che è lanciato (sempre ammesso che il suo schieramento di centrodestra lo voglia) alla conquista del Municipio, è stata l'assenza di difesa da parte delle forze politiche che sostengono il sindaco. Ne da Pd, ne dal Fiume o da Vivo Pordenone si sono alzati (spontaneamente) gli scudi in difesa del sindaco. Perchè? È un segnale sul quale Pedrotti deve riflettere? Di sicuro il silenzio evidenza un imbarazzo in casa del centrosinistra cittadino e una debolezza che di fatto indebolisce non solo Pedrotti, ma l'intera alleanza. Del resto il centrosinistra cittadino non ha ancora sciolto la prognosi sulla ricandidatura di Claudio Pedrotti e lo stesso sindaco ha dovuto rinviare la sua "uscita pubblica". Nelle settimane scorse alcuni incontri per cercare di dipanare la matassa e trovare una soluzione sono stati fatti. Da quanto è emerso al sindaco sarebbero state date tre opportunità. La prima. Uscita di scena definitiva: nessuna ricandidatura, un grazie a tutti e lasciare la coalizione libera di ricalibrarsi su un'altra persona ancora da individuare. E forse la soluzione peggiore per il sindaco che da un punto di vista mediatico si assumerebbe tutte le responsabilità. La seconda. Claudio Pedrotti non si ricandida a sindaco, ma mette a disposizione la sua esperienza magari da capolista con il Pd. In caso di vittoria resterebbe alla presidenza della Provincia sino alla tumulazione dell'Ente intemerdio. Una via di mezzo. La terza. Il sindaco decide di candidarsi e di riprovare a conquistare il Municipio. In questo caso, però gli alleati si aspettano progetto per la città, programma nuovo, credibile e forte e scelta sulle alleanze politiche. Fermo restando che poi le stesse forze politiche del centrosinistra (o almeno alcune) potrebbero pure decidere di non starci. Queste sarebbero le tre opzioni illustrate a Pedrotti che in tempi brevi dovrà sciogliere la prognosi. Proseguire in questa maniera sarebbe allungare una agonia e delegittimare il lavoro fatto sino ad ora, concedendo al centrodestra il vantaggio.
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