NEGLI OSPEDALI
PORDENONE Anche l'ospedale di Pordenone - dove lunedì c'è

Mercoledì 11 Marzo 2020
NEGLI OSPEDALI
PORDENONE Anche l'ospedale di Pordenone - dove lunedì c'è stato il decesso dell'83enne in terapia intensiva e precedentemente ricoverato in Medicina - da ieri attua le misure disposte dalla Regione per gestire l'emergenza coronavirus. Le modalità di accesso al Pronto soccorso erano già operative da parecchi giorni. Inoltre, la direzione generale dell'Asfo ha predisposto un piano anche chiedendo la disponibilità di posti letto alla Casa di cura San Giorgio. In provincia, tra Pordenone e San Vito, ci sono una ventina di posti per la terapia intensiva. È scattata ieri l'interruzione dell'accesso alle strutture ospedaliere per tutti i visitatori, pazienti ambulatoriali e operatori sanitari che presentano sintomi simil-influenzali quali: raffreddore, tosse, rialzo febbrile e difficoltà respiratorie. L'obbligo per tutto il personale in servizio negli ospedali di attenersi alle appropriate misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per droplets e per via respiratoria, previste dall'organizzazione mondiale della sanità. E nello specifico l'obbligo dell'uso delle mascherine chirurgiche quando il personale è impegnato nell'assistenza a pazienti con sintomatologia respiratoria. Via anche alla limitazione dell'attività programmata, sia istituzionale che in libera professione, nella misura che permette la più ampia messa a disposizione di personale al fine di garantire la gestione dell'emergenza, secondo le indicazioni della direzione aziendale e che permetta la più ampia messa a disposizione di posti letto, in particolare, di letti tecnologici per pazienti complessi che necessitano di monitoraggio dei parametri vitali, supporto respiratorio forzato e invasivo e consenta di non sovraccaricare le strutture sanitarie e il personale impegnato nella cura e nell'assistenza dei pazienti gravi e complessi e delle emergenze.
DA OGGI
A partire da oggi sospesa tutta l'attività chirurgica in elezione, esclusi gli interventi oncologici e tutti quelli in classe A, ovvero non rinviabile a giudizio motivato del clinico, rimane inalterata l'attività chirurgica urgente, salvavita e traumatologica. Tutta l'attività ambulatoriale, ad eccezione delle visite in priorità B, oltre a quelle individuate come indispensabili dallo specialista di riferimento. Per le visite di follow-up e di controllo programmato si consiglia - si legge nelle disposizioni - il personale medico di contattare telefonicamente o in altro modo i pazienti che potranno essere gestiti per quanto appropriato attraverso questa modalità o essere rinviati ad altra data. Ai medici di medicina generale si raccomanda di prescrivere esami di laboratorio solo se strettamente necessari. L'effettuazione delle attività di prelievo del sangue deve essere allocata, per quanto possibile, nelle strutture territoriali e - a partire da venerdì 13, prenotazioni già da oggi al Cup (0434/223522) - organizzata su prenotazione con modalità di accesso frazionato e di utilizzo delle sale di attesa che consenta il mantenimento della distanza di sicurezza di almeno un metro. Le indicazioni relative alla sospensione dell'attività ambulatoriale programmata valgono anche per tutte le strutture ospedaliere e ambulatoriali private e convenzionate con il Servizio sanitario regionale. Prevista inoltre la rimodulazione all'interno del Dipartimento di prevenzione delle attività programmate al fine di ricondurre le risorse umane nella gestione dell'emergenza.
D.L.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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