MIGRANTI
PORDENONE Come noto, in seguito a una mozione di sfiducia a carico dell'ex

Venerdì 15 Marzo 2019
MIGRANTI PORDENONE Come noto, in seguito a una mozione di sfiducia a carico dell'ex
MIGRANTI
PORDENONE Come noto, in seguito a una mozione di sfiducia a carico dell'ex presidente, Michele Bernardon, da parte di 7 consiglieri su 11 nel direttivo dell'Efasce (Ente friulano per l'assistenza sociale e culturale agli emigranti), hanno portato alla sostituzione del vertice con padre Aniceto Cesarin.
Ora, la maggioranza del Consiglio direttivo dell'Efasce, ha deciso di annullare la convocazione dell'Assemblea dei soci (inizialmente convocata per il 17 maggio), che avrebbe dovuto procedere al rinnovo delle cariche sociali, giunte alla loro scadenza naturale. In sua vece ha convocato, per il 31 maggio, un'Assemblea, per integrare un componente del Collegio dei revisori dei conti, rinviando invece a data da destinarsi il rinnovo di tutti gli organi sociali (compreso lo stesso Collegio dei revisori).
A questa decisione si oppone la parte sfiduciata del consiglio, con in testa l'ex presidente, Michele Bernardon. «A noi sembra che questa decisione, presa dalla maggioranza del nuovo Consiglio, sia assurda e architettata al solo scopo di rinviare la data del rinnovo delle cariche, prorogandone arbitrariamente la durata, in palese violazione dello statuto dell'ente. Per questo ieri abbiamo depositato una richiesta, al nuovo presidente dell'Ente, sottoscritta da 97 soci, per convocare l'Assemblea e indire le elezioni per il rinnovo di tutti gli organi sociali, nei termini previsti dal nostro statuto, nel pieno rispetto delle regole democratiche. Questo perché siamo convinti che occorra quanto prima voltare pagina, ma crediamo altresì che questo delicato passaggio non possa essere gestito da un Consiglio giunto ormai al termine del suo mandato (e peraltro sfiduciato dall'Assemblea dei soci esattamente un anno fa). Solo un nuovo Consiglio, nel pieno dei suoi poteri, potrà farlo. Un Consiglio in cui dovranno essere rappresentati anche i presidenti dei Segretariati all'estero, che per la prima volta potranno candidarsi, al pari dei soci residenti in Italia. In diverse occasioni i nostri rappresentanti all'estero hanno lamentato il loro scarso coinvolgimento nelle decisioni che li riguardano. La loro presenza all'interno del Consiglio sarà una piccola rivoluzione, che potrà offrire quella grande opportunità di rinnovamento e di rilancio dell'Ente che tutti attendono».
Una lettera, per motivare la richiesta presentata al Direttivo è stata inviata, a tutti i soci, dai consiglieri Michele Bernardon, Isa Brovedani, Walter Mattiussi e Piergiorgio Zannese.
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