Ma il Fontanafredda lo sostiene: «I ragazzi credono in lui»

Mercoledì 20 Novembre 2019
Ma il Fontanafredda lo sostiene: «I ragazzi credono in lui»
LA TESI ROSSONERA
FONTANAFREDDA Quel Daspo è un fulmine a ciel sereno, in casa del Fontanafredda. E il presidente Luca Muranella che non le manda certo a dire. «A oggi, in base ai risultati delle verifiche fatte dalla società, da parte nostra non vediamo gli estremi per una decisione così drastica, rispetto a quanto accaduto - dichiara -. Nulla di nulla, soprattutto nulla che possa giustificare un anno di lontananza dai campi. Dietro la nostra panchina, da quel che so, c'erano anche ex e attuali biancorossi. Sia allenatori che responsabili. Nessuno, o almeno così sembra, ha sentito quello che il nostro allenatore avrebbe urlato all'indirizzo del dirigente arbitro». Quindi? «Sosteniamo la persona che ha subito un tale provvedimento e faremo tutte le azioni necessarie per tutelare prima il suo buon nome e successivamente quello che ha fatto per la società in questi quattro anni di preziosa collaborazione - annuncia il presidente -. I suoi ragazzi in questi anni non sono diminuiti. Anzi, sono aumentati. E di parecchio. Non credo proprio che i genitori che li portano da lui siano così pazzi da lasciarli in mano a un soggetto come quello che viene dipinto». E ancora: «Chiederemo copia del referto anche in Figc, visto che su quello lasciatoci dallo stesso dirigente arbitro non c'è scritto alcunché, rispetto alle offese d'impronta discriminatoria ricevute o sentite. Quelle stesse offese per le quali il nostro allenatore è invece sul banco degli imputati. Questa è davvero una situazione paradossale».
Pieno sostegno al mister, dunque. «Chi viene chiamato in causa continua Muranella, come un fiume in piena - ha cominciato a giocare a pallone quando aveva sì e no 5 anni, quindi conosce benissimo le dinamiche del calcio. Tanto più che adesso ha anche un figlio che ne segue le orme. Non solo: i ragazzini della sua squadra lo ascoltano come fanno i pulcini con una chioccia. Se fossero maltrattati o ripresi in malomodo sarebbero già tutti a casa, con i genitori sul piede di guerra contro di lui e contro il club». Poi un altro appunto, per chiudere il cerchio. «Flavio, oltre a essere stato un ex portacolori della Sacilese ai tempi di Angelino Cauz, in riva al Livenza lavora pure in veste di responsabile in una grossa realtà imprenditoriale - ricorda il numero uno dei rossoneri -. Mi verrebbe voglia di chiudere la società e di portare tutti i ragazzini altrove, affinché vengano educati da solerti funzionari. Nel contempo però chiederei che girassero su tutti i campi ed emettessero il Daspo anche per le bestemmie». In attesa di svegliarsi dall'incubo, la società dovrà comunque trovare un sostituto: la direttiva del questore è ben chiara. Come altrettanto chiara è la fiducia del sodalizio rossonero nei confronti del proprio tecnico. Un film appena cominciato, ci vorrà tempo. Ma Luca Muranella e tutto il Consiglio direttivo rossonero, almeno stando alle prime dichiarazioni, intendono comunque andare sino in fondo.
Cristina Turchet
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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