LA DECISIONE
PORDENONE San Valentino, Querini, Seminario. E naturalmente il Galvani,

Venerdì 13 Marzo 2020
LA DECISIONE
PORDENONE San Valentino, Querini, Seminario. E naturalmente il Galvani, il grande rifugio verde di tutti i pordenonesi: il Galvani. Ieri, senza aspettare un altro messaggio azimato e serale del governo Conte, a Pordenone è arrivata una stretta che supera per certi versi lo stesso decreto-coprifuoco. Nessuno, infatti, aveva chiesto ai Comuni di fare ulteriori passi in avanti rispetto alle norme già uniche (storicamente) dell'esecutivo nazionale. A muoversi è stato il sindaco Alessandro Ciriani, che ieri mattina ha firmato un'ordinanza in linea con la filosofia (che è esigenza e legge) del tutti a casa: il primo cittadino ha sigillato tutti i parchi pubblici sino a data da destinarsi. Il lucchetto è scattato alle 14 nelle tante aree verdi della città. Anche a San Quirino, ad esempio, è stato chiuso il parco Brolo, uno dei più belli della provincia. Una decisione, quella presa a Pordenone, che il sindaco Ciriani ha atteso prima di prendere.
LA COMUNICAZIONE
«Sono stato io stesso - ha confessato Ciriani - ad aver visto due ragazze passeggiare tranquillamente in uno dei parchi cittadini. Erano vicine, non c'era rispetto della distanza». In poche parole, tanti - ma non tutti - hanno capito che questa non è una vacanza, ma forse c'era bisogno di un'altra stretta. «Per questo ho preso la decisione: i nostri parchi resteranno chiusi sino a quando l'emergenza non sarà finita», ha aggiunto Ciriani.
IL VIAGGIO
Parchi a parte, ieri Pordenone ha risposto meglio alla chiamata. Una città praticamente deserta ha assistito già dalla mattina alla prima giornata senza bar e negozi aperti. Il silenzio si è fatto ancora più pressante, e l'invito a non muoversi è stato rispettato da molte più persone. Anche per questo la città si è meritata, dopo la strigliata, i primi complimenti del prefetto, Maria Rosaria Maiorino: «Sono contenta che i pordenonesi abbiano capito», ha detto.
IL DETTAGLIO
Tra le tante domande rivolte dai cittadini alle autorità, quella più pressante riguarda la possibilità o meno di passeggiare, anche per brevi tratti, senza incorrere nelle sanzioni penali previste dal decreto del governo. A rispondere sono stati gli uffici della Prefettura. Al momento - si apprende - è in corso un colloquio fitto tra le sedi staccate del governo e il Viminale, per capire bene le pieghe del decreto. Ad oggi, comunque, una breve passeggiata in campagna non è passibile di denuncia. A condizione però che si tratti soprattutto di strade di campagna e che la passeggiata sia effettuata da soli, senza altre persone. I ristoratori, invece, possono effettuare consegne ma non servizi per asporto in sede.
I SENZATETTO
«Chiediamo quali misure siano state prese per garantire la sicurezza delle salute delle persone che dormono in strada a Pordenone provvisoriamente o da lungo tempo e quindi per garantire la sicurezza oltre che a loro a tutti i cittadini di Pordenone», spiegano i vertici di Rete solidale. Chi è senza casa dove fa la quarantena? Dove passa le sue ore di giorno e di notte? Che non ci si risponda portateli a casa vostra. Avete l'obbligo anche penale di provvedere a persone che sono in conclamato pericolo per se stessi e per gli altri». A rispondere per primo è stato il sindaco Alessandro Ciriani: «Negli ultimi 30 giorni non ho ricevuto informazioni in merito a senzatetto pordenonesi. Se le dovessi avere, metterei in moto i servizi sociali».
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci