IN MONTAGNA
PORDENONE La montagna ha retto l'urto di un muro d'acqua che in alcune

Lunedì 18 Novembre 2019
IN MONTAGNA
PORDENONE La montagna ha retto l'urto di un muro d'acqua che in alcune zone ha scaricato, in poco più di 48 ore, qualcosa come 500 millimetri d'acqua, cioè l'equivalente di 500 litri d'acqua per ogni singolo metro quadrato. Condizioni estreme che avrebbero messo in ginocchio qualunque zona: le opere di prevenzione, svolte dopo le alluvioni dei primi anni Duemila, sono invece riuscite a mitigare le possibili conseguenze nefaste.
VALCELLINA
Per l'intera giornata è stata chiusa la regionale 251 all'altezza della galleria subito dopo Barcis. Per fortuna, l'assenza di pendolari e studenti ha scongiurato problemi e grazie al deflusso dell'acqua dalla carreggiata la strada è stata riaperta in serata, evitando un bypass di 100 chilometri e un paio d'ore di percorrenza a chi si reca in fabbrica, ufficio o a scuola a fondovalle. Erto, Claut e Cimolais erano raggiungibili solo dal Bellunese, ma non c'è stata una Vaia bis: le quantità di pioggia sono state imponenti e non si sono sommati ulteriori danni a quelli che si stanno ancora ripristinando ad esempio in Val Cimoliana o Settimana. Di sicuro Mauro Corona, nella sua rubrica a Cartabianca di domani, non mancherà di ricordare come si debba trovare una soluzione per lo sghiaiamento dei torrenti montani, senza però far invadere i paesi da colonne di Tir. Disagi si sono registrati anche ad Andreis: la strada per la Pala Barzana che conduce a Poffabro è stata interrotta per smottamento, ma l'arteria d'inverno non viene usata praticamente da nessuno.
PEDEMONTANA
Tra le aree più colpite c'è Fanna, che già nella giornata di Ognissanti del 2003 fece i conti con un'alluvione devastante. Il paese, caratterizzato da numerosi rughi ha fatto registrare una frana che blocca l'accesso alla frazione collinare di Sottila - raggiungibile ora solo attraverso Petrucco di Cavasso Nuovo -, e allagamenti diffusi nelle vie Mistris e Arba. L'intersezione con la regionale 464 è finita in ammollo già di prima mattina, con disagi alla circolazione sulla direttrice principale per Spilimbergo. A Maniago, tanti piccoli interventi per garage e cantine allagate, mentre la nuova rotonda di Fratta ha fatto registrare anche venti centimetri di acqua sulla carreggiata: urge l'ultimazione del cantiere che crea disagi al traffico da ormai sette mesi.
TRAMONTI E MEDUNO
In Comune di Tramonti di Sotto, un fulmine ha incendiato un prefabbricato in località Muinta - che si raggiunge soltanto con una suggestiva passerella - appartenente agli scout che vi soggiornano nel periodo estivo. L'emergenza è stata risolta non senza difficoltà logistiche con l'intervento dei Vigili del Fuoco. Nessun danno alle persone, ma rammarico per un punto di riferimento per l'attività scoutistica dell'intero Triveneto. A Meduno, ci sono state diverse criticità per la grande massa di acqua caduta che ha invaso diversi punti delle strade. Alberi schiantati sull'arteria che porta a Borgo Del Bianco. La Protezione Civile è intervenuta in maniera determinante anche alle scuole per liberare le grondaie dai detriti ed evitare che l'acqua defluisse nelle aule che erano a rischio alluvione. A proposito di scuole, qualche buontempone ha diffuso una fake news sul fatto che oggi sarebbero rimaste chiuse in tutta la zona montana. È dovuto intervenire nei social Andrea Carli, sindaco di Maniago - dove ci sono i principali istituti superiori della zona -, per smentire la circostanza e mandare all'aria i piani di qualche giovane sabotatore.
VAL D'ARZINO E VAL COSA
Ieri mattina la ex provinciale 22 e la strada per Celante erano bloccate e alcune frazioni di Clauzetto sono rimaste senza telefono e luce pubblica. Scomparso anche il segnale internet, mentre si segnalano alcuni smottamenti, ma Vigili del fuoco e Protezione civile comunale facendo gli straordinari hanno portato conforto un po' ovunque. Alberi caduti anche a Travesio, una strada chiusa e allagata pure in zona industriale a Lestans di Sequals.
Lorenzo Padovan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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