IL PROCESSO
PORDENONE Un marito violento. Non alzava le mani sulla moglie, ma

Giovedì 10 Ottobre 2019
IL PROCESSO
PORDENONE Un marito violento. Non alzava le mani sulla moglie, ma i suoi insulti e minacce erano alla stregua di sonori ceffoni. L'uomo, 37 anni, dell'Azzanese, ieri ha patteggiato nell'udienza preliminare del gup Eugenio Pergola per maltrattamenti in famiglia. La pena concordata tra l'avvocato Marco Zucchiatti e il pm Federico Facchin è stata di 12 mesi. I fatti risalgono al 2015 e sono aggravati dal fatto che l'imputato maltrattava la moglie anche davanti ai figli minorenni. Si arrabbiava per sciocchezze e cominciava a ingiuriare la moglie: «Bastarda, non sai fare niente, sei una fallita, non sei una brava mamma...». L'accusava di sperperare denaro e le diceva che prima o poi le avrebbe tagliato la gola tenendo a pochi centimetri dal volto della vittima un coltello. Insisteva continuando a ripeterle che avrebbe «fatto un omicidio» o «ti faccio fuori e ti butto nel canale». Per spaventarla le diceva che se ne sarebbe andato via con i bambini. In un'occasione le lanciò addosso un telefono procurandole un livido. Quando cominciò a dire che avrebbe bruciato la casa e che avrebbe assoldato due albanesi per ucciderla, la donna si difese sporgendo denuncia ai carabinieri.
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