FURBETTO INCASTRATO
PORDENONE Da Fiume Veneto era venuto in città per liberarsi

Sabato 19 Ottobre 2019
FURBETTO INCASTRATO
PORDENONE Da Fiume Veneto era venuto in città per liberarsi dei rifiuti pericolosi, gettandoli in un cassonetto della carta in viale Zanussi. Ma gli è andata male. Proprio mentre stava buttando il sacco nero pieno di resti di colore, vernici, teli e piccoli pannelli sporchi di pittura, è passato di lì Roberto Tomasini, responsabile dei servizi ambientali della Gea, che si è insospettito e ha scattato con il cellulare alcune foto, una delle quali all'auto dell'uomo mentre si allontanava in tutta fretta. E i suoi dubbi sull'abbandono illegittimo da parte di uno dei tanti furbetti dei rifiuti sono diventati certezza, recuperando il sacco nero dal cassonetto della carta. Sicchè attraverso la targa della macchina, il fiumano è stato identificato e i vigili urbani lo hanno denunciato per l'abbandono di rifiuti speciali pericolosi. «In questo caso ho avuto fortuna - commenta Tomasini - ma in generale è difficile pizzicare i trasgressori in flagrante. Certo, i nostri Ave, Ausiliari della vigilanza ecologica, spesso intercettano persone che stanno gettando i rifiuti e scoprono che sbagliano a differenziare qualcosa, ma puntano all'educazione: ovvero spiegano l'errore e soprassiedono. Diciamo che solo al terzo cattivo conferimento, arriva la multa da 50 euro».
LE INDAGINI
«Però - aggiunge l'esperto - nella maggior parte dei casi, sia di abbandono fuori dei cassonetti sia di differenziazione non corretta o di discariche selvagge di resti pericolosi, si devono fare minuziose indagini, coinvolgendo, in particolare, quando si tratta di scarti speciali la Polizia locale, perchè ci possono essere risvolti di tipo penale. Insomma, gli Ave devono aprire sacchetti e scatole, cercare indizi o altri elementi che facciano risalire al responsabile dell'abbandono». Ma i successi non mancano: «sempre di recente - racconta Tomasini - abbiamo trovato in un campo l'arredo di una cucina quasi intero, ma da uno dei cassetti dei mobili è spuntata una bolletta della luce, che ci ha permesso di risalire al responsabile».
I NUMERI
Nell'arco del 2019, sino al 31 agosto scorso, stando ai dati forniti dall'Ave Paolo Zavagni, che opera in città assieme alla collega Fabiana Biscontin, oltre che in rete con i vigili urbani, le sanzioni amministrative elevate cono state 114: in lieve calo rispetto a quelle del 2018, quando attraverso le multe agli incivili si raccolsero oltre 30mila euro. «Ma mancano ancora 3 mesi alla fine dell'anno», considera l'Ave. «I controlli effettuati, invece, sono stati 2.126, il 70% dei quali ha dato buoni frutti. Ma attenzione - sottolinea Zavagni - non tutte le multe sono da 50 euro come un tempo. Ora per il cosiddetto pendolare dei rifiuti la sanzione è di 166 euro, così come quella che viene comminata a chi abbandona ingombranti, mentre per l'errato o il mancato conferimento nei cassonetti la cifra è di 50 euro. Discorso a parte va invece fatto per chi si libera in maniera selvaggia di rifiuti pericolosi, che rischia il penale».
ZONE A RISCHIO
Quanto alle zone più soggette all'abbandono di rifiuti, la Gea segnala tutte le aree di confine tra due o più comuni, come per esempio quella tra Rorai Cappuccini di Pordenone e Porcia, o tra la zona industriale e Fiume Veneto, dove i furbetti riescono a farla maggiormente franca. La Gea si occupa dei controlli anche nei comuni di Cordenons e Roveredo per conto dei quali gestisce il capitolo ambiente e rifiuti.
Antonella Santarelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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