Disdette e meno prenotazioni nei ristoranti per Natale

Martedì 14 Dicembre 2021
Disdette e meno prenotazioni nei ristoranti per Natale
CLIENTELA FRENATA
PORDENONE A due settimane dall'introduzione del super-Green pass ristoranti e locali sono alle prese con prenotazioni che ancora vanno a rilento. Si sconta l'effetto del peggioramento della situazione legata ai contagi e l'ingresso - sempre due settimane fa - in zona gialla. L'effetto festività tarda a manifestarsi: sulle agende di chef e ristoratori sono salvi il Natale e San Silvestro, ma il mese di dicembre non è certo uguale a quello degli ultimi anni pre-Covid. Non è nemmeno lontanamente simile - e questo proprio grazie al Green pass rafforzato - al dicembre del 2020, quando bar, ristoranti erano di fatto chiusi, prima con la zona arancione e poi con la zona rossa. Una differenza fondamentale che gli operatori non smettono di sottolineare.
PASSO AVANTI
«L'introduzione del super-Green pass è stato un passo avanti fondamentale. Senza questo provvedimento - sottolinea Pier Dal Mas, presidente della categoria dei ristoratori Ascom ed esponente Fipe provinciale - lavoreremo molto meno o, in caso di zona arancione, saremmo costretti a chiudere nuovamente ripiombando nell'incubo già vissuto. Ma è evidente che riscontriamo, in seguito all'aggravarsi della diffusione del virus, un certo timore nella clientela. Siamo di fronte a diverse disdette e a un calo di prenotazioni per il periodo. Pranzi e cene aziendali sono di fatto spariti. Le famiglie magari aspettano di capire come evolverà la situazione per poi prenotare a ridosso delle giornate festive. Certo che il calo è evidente, ma in parte ce lo aspettavamo». Con il certificato verde rafforzato (la Fipe per altro continua a lanciare appelli affinché vengano rispettati i i protocolli e si proceda con i controlli ai clienti) il ristorante è un luogo sicuro. Ma evidentemente i pranzi e le cene aziendali o i ricevimenti piuttosto numerosi ne stanno risentendo.
TORNA L'ASPORTO
E non è un caso se molti ristoranti si stanno organizzando, pur essendo aperti e facendo servizio normale ai tavoli, nuovamente con i menu per le feste e le consegne a domicilio. Una mossa spinta forse proprio dalle disdette che arrivano e dalla richieste delle famiglie di fare pranzi e cene a casa. E c'è comunque una parte di persone, seppure in percentuale ridotta, che non ha il pass super e nei locali non può entrare. Torna dunque il delivery, stavolta non come unica alternativa per lavorare ma come un servizio in più. Un'esperienza nata nell'emergenza che si perfeziona quasi due anni dopo come un'offerta aggiuntiva.
d.l.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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