Contabile di Gaiatto, sì al patteggiamento

Venerdì 15 Marzo 2019
Contabile di Gaiatto, sì al patteggiamento
IL PROCESSO
PORDENONE Marija Rade, la contabile slovena di Fabio Gaiatto, amministratrice-prestanome di alcune società del trader, ha definitivamente imboccato la strada del patteggiamento. Sessantaquattro anni, slovena di Capodistria, ha versato 88mila euro nel conto corrente aperto dal procuratore Raffaele Tito a favore delle vittime della mega truffa targata Venice Investment Group (110.500 euro finora raccolti). È, fino ad ora, il versamento più consistente. Najima Romani aveva messo a disposizione soltanto un orologio Cartier e un assegno di 5mila euro, tanto che la pena base era partita da oltre 6 anni per poi ridimensionarsi a 4 anni e 2 mesi grazie allo sconto di un terzo previsto dal rito. Per quanto riguarda la Rade, la Procura di Pordenone ha dato il consenso a un patteggiamento così formulato: 2 anni con il beneficio della sospensione della pena e 88mila euro a titolo risarcitorio. L'avvocato Damijan Terpin ha fatto anche istanza di revoca della misura cautelare. Il pm Monica Carraturo ha dato parere positivo, ma l'ultima parola spetta al gup Eugenio Pergola, davanti al quale si sta celebrando l'udienza preliminare per Gaiatto e i 16 coimputati. Sul patteggiamento della contabile slovena, invece, spetta al gup Monica Biasutti valutare se l'accordo raggiunto tra accusa e difesa sia congruo.
Per l'avvocato Terpin si è trattato di una corsa contro il tempo per evitare alla 64enne di finire in carcere. Il Tribunale sloveno, infatti, ha dato il via libera alla consegna dell'imputata, su cui pende un mandato di arresto europeo. Il ricorso davanti alla Corte d'appello di Capodistria non è stato ancora discusso. I tempi sono strettissimi. La prossima udienza preliminare è il 27 marzo e per il legale goriziano è importante arrivare in Corte d'appello con il patteggiamento già concordato ed eventualmente la revoca della misura cautelare.
La Rade risponde di associazione per delinquere in qualità di amministratrice di diverse società riconducibili a Gaiatto: Venice Investment Group Ltd (in cui risulta ancora operativa), Venice Investment Holding Ltd (di cui ora direttore unico è Gaiatto) e della Venice Investment Group doo (in fallimento in Croazia); di abusivismo finanziario (reato che in Slovenia non esiste); di abusivismo per aver erogato in concorso con Gaiatto 11,5 milioni di euro a titolo di prestito, tra il 23 dicembre 2016 fino all'11 settembre 2018; di autoriciclaggio in concorso con Gaiatto per aver movimentato su conti correnti esteri il denaro ricevuto dai clienti che sottoscrivevano un contratto con indicato l'importo da finanziare, dell'importo delle rate da restituire e che tempi. I contratti sono 78 per 11,5 milioni. Gli stessi clienti sottoscrivevano poi un cambiale di diritto croato a garanzia della restituzione degli importi e, prima di ricevere il finanziamento, versavano alla Venice una maxi rata il cui valore variava tra il 30/35% dell'importo da finanziare. La Rade - interrogata un paio di settimane fa dal procuratore Tito - ha fornito documentazione che apre nuovi scenari sulla mega truffa, allargando le responsabilità ad altri collaboratori di Gaiatto.
Cristina Antonutti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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