Collezione Argentin, per Carnera servono oltre 4 mila metri quadrati

Martedì 27 Luglio 2021
LA COLLEZIONE
PORDENONE Offrire al grande collezionista Gino Argentin una sala permanente per esporre trenta sue collezioni che occupano se ben disposte due padiglioni della Fiera è come far stare un dinosauro nella gabbia di un canarino. La metafora indica il pragmatismo di Argentin, ed è rivolta a chi a suo tempo gli offrì uno spazio inadeguato. Per un impero di carta ci vuole un grande spazio espositivo. Quelle di ieri sono state soltanto le prove grazie alla disponibilità della Fiera che ha offerto il padiglione 5 per stendere a terra collezioni dal valore inestimabile, la più grande testimonianza dell'operato del campione del mondo dei pesi massimi, Primo Carnera e una collezione sulla città di Pordenone.
LA VISITA
Gino Argentin ha voluto essere accompagnato in questa visita dal cicereone Elio De Anna, che quando era presidente della Provincia ha portato a Pordenone La leggenda di Primo Carnera, un'esposizione in cui erano esposte opere uniche del collezionista cordenonese. Dietro alle quinte un estimatore del collezionista, Vittorio Fantin e tutto il gruppo Cordenons propone che spinge per l'avvio di un grande progetto. Un imprenditore del settore del mobile ha voluto visionare i 5mila pezzi della collezione sulla città e altrettanti su primo Carnera. Al momento non sappiamo che idea abbia in mente, di certo è stato colpito positivamente dalle immagini d'epoca. Dobbiamo approfittare del collezionista finché è in vita ha dichiarato De Anna affinché gli si possano affiancare degli studenti per poter digitalizzare e archiviare il materiale, in modo che tutti possano fruirne. Gino Argentin, 84 anni, vorrebbe non solo trasferire tutto il materiale in un grande percorso interattivo della memoria, ma anche vedere fisicamente organizzate tali raccolte. Sembrerebbe più sensibile il Comune di Pordenone, rispetto a quello di Cordenons, ha fatto sapere Argentin che si è battuto una vita per realizzare il sogno.
IL COTONIFICIO
Il cotonificio Makò o Amman rivela potrebbero ospitare le raccolte a cui ho dedicato tutta la vita e non sarò felice finché non vedrò catalogato ed esposto il materiale. Dobbiamo salvare la nostra storia, i giovani devono vedere com'era Pordenone con le sue rogge, i bambini riversi in strada, ciò che hanno fatto gli antenati partiti con una valigia di cartone per lavorare nelle miniere o nella jungla a tagliare canna da zucchero. Ciò che oggi hanno i giovani è grazie a loro, grazie ai nostri capitani d'industria come Zanussi. Per ora le due collezioni occupano per tre giorni 4mila metri quadrati della fiera e i droni mostreranno perfettamente questa ricchezza, ma il prossimo anno, ci sarà il doppio dello spazio stipato sul pavimento in un ordine che solo il noto collezionista riesce a ricostruire. Da quando aveva sette anni, ha raccolto, acquistato alle aste e ai mercati specialistici, intrattenuto rapporti con collezionisti da tutto il mondo, migliaia di epistole scritte a mano per il dolore alle articolazioni nell'usare il pc.
L'ALTRA MOSTRA
Le immagini parlano della prima scuola di aviazione ad Aviano, di due guerre mondiali, di una storia inedita e scomoda quanto reale; della sua Cordenons racchiusa dentro al cimitero, della posta con il timbro della disinfettazione durante le epidemie di tubercolosi, tifo, malaria, pellagra, degli editti dello Stato, dei campioni dello Sport, della storia della moda... 50mila ore di lavoro certosino. L'SOS Argentin lo lancia alle università, alle scuole (per esempio tutto potrebbe stare in un'App) e alle amministrazioni. Cordenons ha avuto due grandi personaggi, ricorda Elio De Anna, Renato Appi e Gino Argentin. La differenza è che il collezionista è tra noi e arde di passione.
Sara Carnelos
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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