Calano ancora i malati ma i morti sono nove

Martedì 31 Marzo 2020
LA SITUAZIONE
PORDENONE La provincia di Pordenone piange altre due vittime: si tratta di Mario Mortati, un anziano classe 1933 di Brugnera e della seconda persona deceduta nella casa di riposo di Castions di Zoppola, Iolanda Nardin, una donna originaria di Fiume Veneto e nata nel 1921. Il primo lutto ha riguardato Brugnera. Con la moglie, scomparsa quattro anni fa, Mario Mortati (residente a Maron) aveva gestito per anni una delle più note attività commerciali del paese: una ferramenta. Era quindi un volto conosciuto, anche se da anni era andato in pensione. Mortati è deceduto in ospedale a Pordenone, dov'era stato ricoverato dopo aver contratto il Covid-19. Aveva patologie pregresse, e il nemico invisibile ha piegato le ultime sue forze. Si tratta della prima vittima dell'emergenza nel territorio comunale di Brugnera. Primo decesso causato anche dal virus a Fiume Veneto. Iolanda Nardin, originaria del paese, era ospite della casa di riposo di Castions di Zoppola. Negativa a un primo tampone, ha poi sviluppato i sintomi ed è stata vinta dal male all'ospedale di Pordenone. A livello provinciale si contano 15 morti dall'inizio della diffusione dell'epidemia. Ieri in regione altre sette persone hanno perso la vita (anche) a causa del Coronavirus, facendo lievitare il bilancio a quota 107 decessi.
MAPPA IN PROVINCIA
A San Vito preoccupano le condizioni dell'assessore comunale Emilio De Mattio. Il componente della giunta Di Bisceglie è positivo ed è stato ricoverato perché i sintomi sono peggiorati. In provincia, secondo i dati della Prefettura di Pordenone, sono stati registrati solo sei casi in più in 24 ore. Quattro in più (da 85 a 89) i ricoveri in ospedale (77 in città, 7 a Udine, 2 a Trieste e 3 a Gorizia). Altre tre persone sono guarite tra domenica e ieri. Sono 264 i positivi in isolamento domiciliare. Da ieri, sul sito internet della Protezione civile regionale è disponibile la mappa aggiornata che riporta i dati del contagio comune per comune. Il capoluogo conta il maggior numero di contagi (47) seguito da Sacile (24), Caneva (15), Cordenons (12) e Porcia (11). Il paese con la più alta incidenza del contagio rispetto alla popolazione residente è quello di San Martino al Tagliamento, con poco meno di nove persone coinvolte (tra positivi e isolati) ogni mille abitanti. Segue Caneva con 6,3 persone coinvolte su mille residenti. I comuni che per ora non hanno ancora residenti contagiati sono 18 in tutto il territorio provinciale. Si tratta per la maggior parte di territori che fanno parte della fascia montana o collinare. Gli unici due comuni pedemontani ancora non toccati dal Coronavirus sono Polcenigo e Budoia. Tornano in testa Pordenone e Sacile, infine, se si parla di cittadini in quarantena: nel capoluogo se ne contano 109, mentre sulle sponde del Livenza sono 62.
BILANCIO IN REGIONE
Sono 1.501 i casi accertati positivi al Coronavirus in Fvg, con un incremento di 21 unità rispetto a ieri. Si tratta di uno dei dati più bassi degli ultimi 15 giorni se ci si riferisce soltanto alla crescita dei nuovi malati. Importante il numero dei guariti, saliti a quota 102, mentre i clinicamente guariti (persone senza più sintomi ma non ancora negativi al tampone) sono 183. Sessanta, una in meno di domenica, le persone in Terapia intensiva, 229 in altri reparti. I tamponi effettuati sono 13.400.
LA PREOCCUPAZIONE
Iniziano a scarseggiare i dispositivi di protezione quali mascherine e camici e le attrezzature come caschi e ventilatori. A fronte della richiesta di circa due milioni di mascherine chirurgiche, il Fvg ne ha ricevute 170mila, mentre dei 250 ventilatori richiesti su un fabbisogno immediato di cinquanta, per il momento ne sono arrivati solo quattro. Preoccupano anche le scorte dei reagenti che consentono di effettuare i tamponi.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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