Bloccato nel guado dalla furia dell'acqua

Mercoledì 22 Maggio 2019
Bloccato nel guado dalla furia dell'acqua
SALVATAGGIO
PORDENONE Non è mai conveniente farsi beffa dei segnali stradali, a maggior ragione quando una sbarra, posta prima di un guado sul fiume, indica che è impossibile andare avanti: l'acqua è presente sulla sede stradale e c'è il pericolo di rimanere bloccati. E' quello che è successo ieri mattina attorno alle 10 ad un 60enne elettricista di Bari, dipendente di un'azienda di Novara, che con il proprio furgone era partito da Motta di Livenza per raggiungere Aviano. Quando all'altezza del guado sul Meduna, tra Vivaro e Rauscedo, ha notato quella sbarra, invece di fare retromarcia ed imboccare una via alternativa è andato avanti. A metà del varco, però, è rimasto in panne senza più la possibilità di ripartire.
L'ISOLOTTO
Fortuna ha voluto che il veicolo sul quale viaggiava si sia fermato su una specie di isolotto, che ha messo al riparo il malcapitato da eventuali pericoli e dall'acqua che, in certi punti, aveva già raggiunto il metro di altezza. A quel punto, però, è stato costretto a chiamare i soccorsi. Sul posto sono giunti due mezzi dei vigili del fuoco dal distaccamento di Maniago, in supporto dei quali è stato necessario l'intervento del nucleo Saf (speleo alpino fluviale). Con una canotto da rafting i pompieri si sono calati nelle acque del Meduna e, sfidando la forte corrente, hanno raggiunto l'elettricista portandolo in salvo. I fluviali sono riusciti a recuperare anche l'attrezzatura da lavoro, mentre per il recupero del furgone bisognerà attendere il deflusso delle acque prima che un escavatore possa ricomporre la strada che, al momento, risulta cancellata dal Meduna. L'uomo, visibilmente scosso, ha spiegato ai soccorritori di essere passato quando il guado era privo di acqua. Insieme a lui sarebbero transitate due auto che, però, sarebbero riuscite ad evitare la piena.
NON SAPEVA
«Arrivo da Bari si sarebbe giustificato così anche con i carabinieri di Spilimbergo e non conosco vie alternative: mi sono fidato del navigatore satellitare». Le piogge abbondanti degli ultimi giorni hanno imposto la chiusura di tutti i guadi, compreso quello di Murlis (tra Cordenons e Zoppola). E' possibile che a riempire improvvisamente il varco tra Vivaro e San Giorgio della Richinvelda, ieri mattina, abbiano contribuito gli svasi in atto alla diga di Ravedis. Le operazioni, come detto, hanno tenuto impegnate tre squadre dei vigili del fuoco in un intervento per nulla scontato. La forza dell'acqua, infatti, era tale che per i fluviali non è stato facile raggiungere il mezzo e portare in salvo l'uomo. Interventi di questo tipo sono frequenti quando i guadi sui torrenti Cellina e Meduna sono compromessi dall'acqua. Per questo le autorità territoriali competenti dispongono adeguata segnaletica ed altri sistemi di dissuasione. «In questi scenari di soccorso - informano dal comando provinciale dei vigili del fuoco di Pordenone - sono sempre la disattenzione e la superficialità delle persone a determinate condizioni di pericolo per se stessi e per i soccorritori chiamati ad aiutarli, ignorando le prescrizioni ma soprattutto il buon senso». Dall'inizio dell'anno gli interventi per persone rimaste in panne con i propri veicoli in mezzo al guado sono una decina. Uno degli ultimi in ordine di tempo era avvenuto ad inizio aprile, quando due persone, in auto, nel cuore della notte avevano tentato di guadare il torrente Meduna tra gli abitati di Vivaro e Rauscedo. Gli occupanti della macchina, riusciti ad uscire autonomamente dal veicolo, erano stati accompagnati in una zona sicura dalla squadra dei vigili del fuoco di Maniago intervenuta con due automezzi, aggirando l'acqua e proseguendo a piedi dal lato di Rauscedo dove la strada era danneggiata dalla piena, ma in quel momento disponibile, fino al raggiungimento delle due persone in difficoltà.
Alberto Comisso
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