Blitz anti-degrado al parco Galvani Obiettivo ripulire l'area verde

Giovedì 18 Luglio 2019
IL BLITZ
PORDENONE L'antipasto dell'operazione era stato servito a metà pomeriggio, con un primo controllo della polizia di Stato a fianco del palazzo del fumetto, all'interno di parco Galvani. Alle 19.30, invece, è scattato il vero e proprio blitz, che ha visto impegnata una ventina di uomini tra polizia di Stato e polizia locale. Altrettante le persone controllate solamente all'interno del parco Galvani. Impegnata anche un unità specializzata cinofila della polizia di Stato proveniente dalla Questura di Padova, che ha setacciato l'area verde - con attenzione massima alla zona più vicina ai due fabbricati in muratura del parco - alla ricerca di sostanze stupefacenti.
I CONTROLLI
Alle 19.30 di ieri, quando il parco Galvani era frequentato anche da famiglie e da tanti bambini che giocavano all'aria aperta, le auto della polizia di Stato e della polizia locale di Pordenone sono entrate dall'ingresso carrabile dell'area verde. Le prime ad essere sottoposte a controllo sono state le persone che sostavano all'ombra degli alberi e a ridosso dei fabbricati in muratura del parco. Una ventina i documenti richiesti dalle forze dell'ordine a giovani e meno giovani che sorseggiavano birra e altri alcolici a breve distanza dai camminamenti in ghiaino dell'area verde cittadina. Alcuni profili erano già conosciuti alle forze dell'ordine, altri invece sono stati identificati per la prima volta. Per alcuni è scattata anche la perquisizione di borse e sacchi della spesa, mentre dalla parte opposta del parco altri uomini della Questura e della polizia locale identificavano alcuni cittadini stranieri, alcuni dei quali sprovvisti dei documenti. L'operazione è proseguita anche in serata, con le forze dell'ordine che hanno pattugliato altri luoghi sensibili della città.
IL COMMENTO
«Il territorio - ha detto il questore Marco Odorisio - dev'essere ascoltato. Negli ultimi due mesi, in particolare, abbiamo notato la crescita delle segnalazioni provenienti dalle zone adiacenti al parco Galvani. Riguardavano la concentrazione di una quindicina di persone che forma regolarmente un assembramento che spesso non è decoroso. Si tratta di persone a torso nudo, spesso in condizioni di alterazione dovuta all'uso di alcol e in alcuni casi litigiose. La percezione che ne derivava era negativa. La Questura vuole fare il necessario per riportare il decoro nelle aree verdi della città». Un'operazione già iniziata domenica, tra il pomeriggio e la sera, con la prima incursione della polizia di Stato al parco Galvani e i primi provvedimenti. Domenica erano stati chiesti i documenti a nove persone: un 23enne serbo aveva opposto resistenza rifiutandosi di farsi identificare. Una volta condotto in Questura, è stato indagato per resistenza a pubblico ufficiale e violenza. Anche ieri c'è stato qualche attimo di tensione, soprattutto nella prima fase dei controlli, ma i toni sono rimasti bassi e anche la reazione delle persone sottoposte a controllo è rimasta entro i canoni della civiltà.
In totale l'operazione ha visto l'impiego di una ventina di uomini: in campo la Squadra Volante, unità della Squadra Mobile, l'ufficio immigrazione della Questura, equipaggi del Reparto prevenzione crimine Veneto di Padova, unità specializzata cinofila della polizia di Stato proveniente dalla Questura di Padova, operatori del Gabinetto provinciale della Polizia scientifica e unità operative della polizia locale.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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