AZZANO
È ancora allarme volpi nelle campagne dell'azzanese. L'altra notte

Venerdì 30 Agosto 2019
AZZANO
È ancora allarme volpi nelle campagne dell'azzanese. L'altra notte è stato assaltato il pollaio della famiglia di Danilo Cordazzo, in località Cesena Rivatte. Una volpe, evidentemente molto affamata, ha fatto una piccola strage. E per la seconda volta, lasciando nel cortile numerose tracce, dalle quali si evince che l'animale si nasconde proprio nella zona. Il proprietario all'alba ha trovato sconfortato il pollaio devastato, ma non è il solo ad aver patito di recente un simile attacco. Infatti, i pollai presi di mira sono in aumento nelle campagne, come confermano alcuni agricoltori, che sottolineano: «Gli episodi vanno segnalati. Molte volte chi subisce gli assalti non dice nulla, invece è necessario farlo e bisogna sollecitare la Regione che è l'ente competente per programmare interventi che limitino la presenza delle volpi». Oltre al dispiacere per la morte degli animali, c'è infatti il danno provocato dall'uccisione dei pennuti che vengono allevati dalle famiglia per le uova e la carne.
L'APPELLO
Il pensionato Cordazzo, che abita in una vecchia casa colonica tra gli animali da cortile, dal canto suo chiede l'intervento dei cacciatori. «Ho alzato la rete a oltre 2 metri - racconta - ma le volpi sono veloci e scaltre, si arrampicano, saltano, quando sono affamate sono pronte a tutto». Gli avvistamenti sono sempre più frequenti non solo nelle campagne, ma anche vicino ai centri, sia da parte di residenti che di automobilisti, ai quali è capitato la notte di veder una volpe attraversare rapidamente la strada, o come è successo l'altra mattina ad un'automobilista di investirne una, in zona via Fiumicino (vicino al distributore).
LA REGIONE
«Chi deve chiarire la situazione - spiega il presidente regionale del Distretto venatorio 11 della Bassa Pordenonese, Mario Del Bianco - è la Regione. L'assessore Zannier con cui mi confronto non riesce a dare ancora una risposta. Vogliamo indicazioni precise, non verbali, ma scritte. Il controllo degli esemplari possiamo farlo con l'apertura dell'attività venatoria dal 15 settembre, e il numero da abbattere in un anno è di 15 esemplari. Così vale anche per il problema delle nutrie, un problema serio, poichè sono in aumento, così come l'ammontare dei danni agli argini dei corsi d'acqua e alle colture». Anche il consigliere delegato all'agricoltura Mauro Pezzutti sottolinea «la necessità di intervenire al più presto: «bisogna ripensare al rapporto tra caccia, agricoltura e tutela dell'ambiente, partendo da interventi più incisivi, che consentano di affrontare in modo concreto e definitivo il grave problema dei danni causati dalla fauna selvatica, nutrie e volpi. La Regione dia più potere ai cacciatori. In gioco ci sono la tutela dell'ambiente e la salvaguardia delle attività agricole, ma anche la salute delle persone».
Mirella Piccin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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