Assunzioni bloccate e tagli, ospedali al collasso

Sabato 20 Luglio 2019
Assunzioni bloccate e tagli, ospedali al collasso
LA PROTESTA
PORDENONE Niente nuove assunzioni e un taglio dell'1 per cento ai costi del personale che, per il momento, nelle Regioni a statuto speciale come il Friuli Venezia Giulia appare confermato. Il risultato, denuncia la Cgil, sono tutta una serie di carenze che colpiscono gli utenti della sanità pubblica, dalle lunghe liste d'attesa alla carenza di medici di base, dal congestionamento dei punti di pronto soccorso agli annosi problemi dei Consultori e della neuropsichiatria infantile. L'allarme è stato lanciato ieri mattina da Cgil, Fp Cgil e Spi Cgil con un volantinaggio davanti all'ospedale di Pordenone. La prima questione è appunto quella del taglio dell'1 per cento della spesa del personale, previsto dalla legge nazionale: L'assessore regionale alla Sanità Riccardo Riccardi - spiega Carla Franza della segreteria Cgil - si era impegnato a presentare un emendamento al cosiddetto Decreto Calabria per eliminare questo vincolo, ma di quell'emendamento è stata data un'interpretazione che esclude le Regioni a statuto speciale. Ora l'idea che l'assessore ha esposto alle organizzazioni sindacali è quella di presentare un nuovo emendamento al primo decreto utile del Governo, oppure di impugnare la legge, il che richiederebbe però tempi lunghi. Intanto, di 180 contratti a tempo determinato è prevista la proroga solamente di quelli relativi a figure infermieristiche, escludendo così Oss, fisioterapisti e molte altre figure professionali.
LE RISORSE
Infine, il nodo della penalizzazione dal punto di vista delle risorse, che da sempre affligge la Destra Tagliamento: era stato in parte risolto negli ultimi anni, ma ora si ripresenta. Per gli utenti della sanità pubblica, il tutto si traduce in lunghe liste d'attesa (l'assessore Riccardi - continua Franza - si era impegnato a realizzare un piano per l'abbattimento delle liste d'attesa e il rafforzamento dei servizi territoriali, ma ancora non abbiamo visto nulla). Di qui un elenco di richieste: l'abbattimento, appunto, delle liste d'attesa, le assunzioni di personale per garantire un dignitoso livello dei servizi erogati, il rafforzamento dei servizi territoriali anche per evitare il congestionamento dei pronto soccorsi e più prevenzione per contrastare i rischi di malattie e ridurre così il carico di cure. Proprio ieri - aggiunge Pier Luigi Benvenuto (Fp Cgil) -, come Cgil, abbiamo inviato una richiesta di incontro urgente al nuovo commissario straordinario dell'Aas5 Eugenio Possamai sulla situazione del personale, che all'inizio dell'estate appariva abbastanza in equilibrio ma poi, fra malattie e trasferimenti, sta rapidamente peggiorando.
LE CRITICITÁ
Fra le situazioni più critiche, la dialisi, l'ospedale di prossimità di Maniago e le Medicine: Abbiamo chiesto l'incontro per cercare di avere una risposta - continua Benvenuto - per capire se le assunzioni sono bloccate, perché sarebbe una cosa grave. Resta poi da vedere che cosa succederà nei prossimi mesi con il taglio dell'1 per cento della spesa per il personale, perché i coordinatori dei vari reparti sono già preoccupati per la situazione che si presenterà alla fine dell'estate. E a fare visita al presidio è passato ieri anche il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) che, alla fine di giugno, assieme ad altri consiglieri, aveva sottoscritto un ordine del giorno con la richiesta di scongiurare il taglio dell'1 per cento alla spesa per il personale, facendo chiarezza sulla relativa norma: La decisione della maggioranza pentaleghista - commenta - di escludere le Regioni a statuto speciale dalla deroga al taglio dell'1 per cento sta fortemente penalizzando il Friuli Venezia Giulia. Per evitare disservizi, anche noi dobbiamo poter assumere gli operatori di cui c'è estremo bisogno. Come richiesto nell'ordine del giorno presentato il mese scorso in Consiglio regionale, è urgente che il presidente Massimiliano Fedriga intervenga sul Governo amico affinché emani una riforma utile a superare una situazione indubbiamente problematica.
Lara Zani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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