«Vogliamo 4 case confiscate a Claudio»

Sabato 30 Ottobre 2021
«Vogliamo 4 case confiscate a Claudio»
MONTEGROTTO
Quattro immobili a suo tempo confiscati all'ex sindaco Luca Claudio, nell'ambito dei processi per il suo coinvolgimento nella Tangentopoli delle Terme, potrebbero entrare a far parte del patrimonio comunale di Montegrotto. Almeno è quello che spera l'amministrazione guidata da Riccardo Mortandello che ha presentato una manifestazione d'interesse all'Agenzia nazionale per la destinazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata. E che secondo quanto stabilisce la normativa in materia dovranno essere utilizzati per interventi in favore delle categorie più svantaggiate dei comuni che facciano richiesta di entrarne in possesso.
GLI IMMOBILI
Si tratta di un appartamento in Corso Terme 136 con relativo garage, di un secondo in via Mezzavia 83, anch'esso dotato di autorimessa, e degli ultimi due in via Roma, situati ai civici 18/1 e 20. «L'auspicio è che questi beni possano essere destinati alle numerosissime esigenze abitative presenti nella nostra comunità, quindi confidiamo che le scelte che farà l'Agenzia nazionale possano andare incontro alla nostra manifestazione di interesse», dichiara la vicesindaca Elisabetta Roetta che ricopre anche la delega ai Servizi sociali. La carenza di abitazioni di proprietà pubblica è infatti da molti anni uno spinoso problema per la città termale. Beni posti sotto sequestro sia a Claudio che ad altri politici coinvolti nell'inchiesta sono stati però individuati anche in numerose località del Padovano, oltre che a Montegrotto. «È emblematico e fa riflettere interviene a questo proposito il sindaco Riccardo Mortandello - l'elevato numero di immobili appartenenti o riconducibili ai precedenti amministratori che sono sparsi sul territorio provinciale e ora sequestrati definitivamente. Ed è altrettanto curioso, nonostante le conseguenze negative di alcune pratiche amministrative illegali siano ricadute principalmente sul nostro Comune, che altre municipalità potranno avere dei benefici, se riusciranno ad acquisire al proprio patrimonio tali proprietà».
Il capo della giunta sampietrina fa riferimento ad altre sei località dove sono stati sequestrati, secondo quanto disposto dai giudici, immobili appartenenti sia a Luca Claudio che al suo successore alla guida di Montegrotto Massimo Bordin, anch'egli coinvolto nell'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza sul vorticoso giro di mazzette che aveva terremotato la politica termale. Per la precisione, si tratta di abitazioni in piazza Mercato 14, in via Configliachi 17 e in via Negri 17 ad Abano Terme; di un negozio in Piazza Martiri d'Ungheria a Bagnoli di Sopra; di due appartamenti e un negozio in via Ronchi 18 a Carmignano di Brenta; di un'abitazione indipendente con garage in via Roma a Cervarese Santa Croce; di un fabbricato industriale in via Bolsani 114 a Maserà di Padova e di un appartamento con autorimessa in via Mazzetto 16 a Ponte San Nicolò. «Ad ogni modo conclude il primo cittadino -, come amministrazione municipale cercheremo in tutte le maniere di avviare azioni legali per il ristoro dei danni che abbiamo subìto dai precedenti amministratori».
Eugenio Garzotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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