VIOLENZA
CAMPOSAMPIERO Una quarantaduenne di Camposampiero ha sorpreso un ladro

Sabato 20 Ottobre 2018
VIOLENZA
CAMPOSAMPIERO Una quarantaduenne di Camposampiero ha sorpreso un ladro che stava tentando di aprire i garage del suo condominio. E' stata aggredita e picchiata e quando è riuscita a scappare, questo l'ha raggiunta nell'androne del suo palazzo, colpendola nuovamente, ma con ancora più violenza. Solo l'intervento di un condomino, ha fatto scappare l'aggressore che alcuni residenti hanno tentato anche di rincorrere. I carabinieri lo hanno arrestato. E' ai domiciliari con l'accusa di tentata rapina e lesioni personali volontarie. Si tratta di Edoumy Soufianne, vent'anni, originario del Marocco, residente anche lui a Camposampiero. La duplice aggressione è avvenuta alle 21 in via Turoldo, zona San Marco, a Camposampiero. Portata in ambulanza al pronto soccorso della cittadina, dopo alcune ore è stata dimessa con una prognosi di 20 giorni. Ha tutta la parte desta del volto tumefatta, una microfrattura al naso e poi graffi, contusioni e sulla schiena, tra le scapole il segno del morso lasciato dall'aggressore.
FAMILIARE
Profondamente scossa, un familiare risponde al citofono che la donna, originaria della vicina Santa Giustina in Colle e di professione segretaria, non ce la fa a parlare. Sarebbe una ulteriore violenza farle ricordare quello che ha passato poche ore prima. E poche ore prima sono le 21 di giovedì sera. La segretaria esce dall'appartamento per far passeggiare il suo cagnolino. Il quartiere è considerato una zona assolutamente tranquilla. Ben illuminato, c'è anche un campo da calcio dove è in corso un allenamento. Arriva all'esterno dell'edificio e ad un certo punto la sua attenzione è attirata da un rumore, un tonfo, udito tra alcuni alberi che si trovano sul lato sud dell'edificio. Lato nel quale si trovano alcuni dei garage. Poi si scoprirà essere un casco preso da uno scooter. Sempre dall'esterno della recinzione del condominio, vede un giovane che sta controllando se i basculanti sono chiusi. Evidente il tentativo, nel caso ne trovasse uno di aperto, di andare a rovistare. «Cosa sta facendo lei?», gli chiede istintivamente la donna. Lui, vistosi scoperto, con grande velocità, corre verso la donna, salta il muretto con una bassa ringhiera, e raggiunta, la colpisce con pugni e calci al volto a sul corpo. Le dà un profondo morso alla schiena, tra le scapole. Lei cerca di difendersi, risponde per quanto possibile alla violenza ed urla. Urla con quanta voce può. Riesce a divincolarsi, raggiunge il cancello del palazzo e suona tutti i dodici campanelli, poi entra nell'androne. L'aggressore pare aver desistito, ma non è così. La raggiunge e contro di lei scatena una violenza ancora più feroce. La fa cadere ed una volta a terra la donna non riesce più a opporre nessuna difesa. I calci la colpiscono a raffica. Fortunatamente le urla hanno attirato l'attenzione ed un condomino interviene provvidenzialmente. «La vicina di casa mi ha avvisato che si udivano delle grida - racconta S.D., 42 anni, che abita al quarto piano - Sono sceso com'ero, in ciabatte. Quando l'uomo mi ha visto è fuggito. Mi sono sincerato di come stesse la signora, poi sono uscito e l'ho rincorso anche a piedi nudi avendo perso le ciabatte. Ha saltato la recinzione del condominio ed è caduto. E' riuscito a rialzarsi. Ho desistito perchè aveva troppo vantaggio. Poi è arrivato un altro condomino che mi aveva visto correre, sono giunti anche alcuni giocatori del vicino campo di calcio e tenendosi a distanza hanno seguito l'uomo per capire dove stesse andando. Aveva preso la direzione della stazione ferroviaria. Nel frattempo erano stati avvisati i carabinieri. Poi abbiamo saputo che lo hanno arrestato. È arrivata l'ambulanza che ha portato la signora al pronto soccorso». Lì è stata raggiunta dal compagno F.B., 43 anni, che era fuori casa. I militari della cittadina ed i colleghi di Trebaseleghe lo hanno bloccato. Era in un bar e tentava di confondersi tra i clienti. Tutto inutile.
Michelangelo Cecchetto
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