Vanzini, internato a Dachau, diventa Cavaliere

Venerdì 22 Novembre 2019
Vanzini, internato a Dachau, diventa Cavaliere
MASERÁ
Enrico Vanzini, 97 anni appena compiuti, iscritto all'associazione degli Ex Internati del paese, è stato insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica. È l'ultimo italiano sopravvissuto al campo di sterminio di Dachau, in Germania. Mite, discreto, mai sopra le righe. Si distingue, al contrario, per un animo disponibile e gentile verso tutti. Negli ultimi anni si è speso per testimoniare l'orrore nazista, vissuto in prima persona: «Io li ho visti i morti soffocati. Li ho staccati a fatica gli uni dagli altri».
Alla cerimonia erano presenti, oltre al Prefetto Renato Franceschelli, il sindaco Gabriele Volponi, il consigliere comunale Remo Medici, il presidente degli Ex Internati di Maserà Armando Trentin e Gabriele Roma, anch'egli di Maserà, grande amico di Vanzini. «Ho vissuto per sette mesi nel campo di concentramento, ero l'unico italiano nella mia baracca. Per tutto quel tempo non ho potuto parlare con nessuno. Mi sono sentito solo». Alla mattina sveglia alle 5, colazione se così può essere definita con un tozzo di pane raffermo e un liquido verdognolo che le SS avevano il coraggio di chiamare caffè. «Dovevo sforzarmi per bere quell'intruglio». Poi lavori pesanti per l'intera giornata. Il pranzo era una sbobba.
«Sono entrato nel campo di concentramento che pesavo 86 chili. Quando sono stato liberato, il 29 aprile del 1945, ero 30 chili. I nazisti non avevano alcuna pietà, uccidevano per un niente. Ho visto persone morire cercando di scappare da quell'inferno: il loro sogno di libertà si infrangeva su un filo spinato con corrente a 1000 volt. Ho cercato di farmi forza pensando a mia madre».
F.Cav.
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