Terremoto in Emilia avvertito anche a Padova: «Ballavano i lampadari»

Lunedì 19 Novembre 2018
L'ALLARME
PADOVA La provincia di Rimini è distante 200 chilometri, eppure la scossa di terremoto è stata avvertita anche qui. «Ballavano monitor e lampadari» raccontano alcuni padovani, soprattutto quelli che vivono ai piani alti dei palazzoni. Parliamo della scossa di terremoto di magnitudo 4.2 registrato alle 13.48 di ieri con epicentro tra i comuni di Rimini, Santarcangelo di Romagna e San Mauro Pascoli. Dopo le catastrofi degli ultimi anni il centro Italia vive con l'incubo degli eventi sismici: ieri la scossa è stata quindi accolta con grande paura in tutta l'Emilia Romagna e soprattutto nella Riviera Romagnola, ma è stata avvertita anche a sud, nelle Marche, e a nord, tra le province di Rovigo e Padova.
LA TESTIMONIANZA
«Il monitor del mio computer ha iniziato ad oscillare - racconta il signor Adriano, che vive a Padova in zona Santissima Trinità -, anche la lampada del soffitto si è mossa. È durato tutto pochissimo, non più di due secondi. Ma io, che vivo al terzo piano e in quel momento ero fermo alla scrivania, l'ho avvertita bene».
Diverse persone hanno subìto lanciato l'allarme su Facebook (soprattutto cittadini residenti nella Bassa Padovana) scatenando il classico tam-tam, ma la centrale operativa dei vigili del fuoco di Padova non ha ricevuto alcuna telefonata allarmata.
L'ISTITUTO
«Dalle verifiche effettuate, l'evento è risultato avvertito dalla popolazione e al momento non risultano danni a cose o persone» ha fatto sapere nel pomeriggio l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, diffondendo una nota ufficiale. Il terremoto è stato localizzato tra le province di Rimini, Forlì e Cesena ad una profondità di 43 Km. «L'evento - spiegano sempre i tecnici dell'istituto - è stato localizzato in un'area ad alta pericolosità sismica».
Sabato era stata invece avvertita una scossa di terremoto sulle Dolomiti e nell'alto Bellunese, alle 11.50 del mattino. L'istituto nazionale di vulcanologia ha rilevato una magnitudo di 3.1 a profondità.
G.P.
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