Rocca Pendice, ancora allarme roghi

Sabato 27 Giugno 2020
Rocca Pendice, ancora allarme roghi
TEOLO
Sembrava tutto risolto con la mega operazione di spegnimento avvenuta domenica scorsa. Non c'è invece pace per Rocca Pendice, dove continuano ad innalzarsi nuove colonne di fumo, a comprova che i focolai addentratisi nei crepacci delle falesie della parete utilizzata dal Cai come palestra di roccia non sono stati ancora del tutto individuati. E che con il calore del sole sono pronti a riattivarsi.
L'INIZIO
Tutto era cominciato con il vasto incendio del 3 giugno scorso che aveva devastato centinaia di metri quadri di macchia mediterranea proprio alla sommità della parete delle arrampicate. Molte piante, ancora incandescenti sono cadute nei crepacci. I resti nelle settimane successive, si sono riattivati, costringendo i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale ed i volontari specializzati nelle operazioni anticendio della Protezione civile a cimentarsi in un'operazione spettacolare di spegnimento. E' stata quindi grandissima la sorpresa nel vedere comparire, ieri mattina, un'altra colonna di fumo proprio dal luogo delle operazioni.
PREOCCUPAZIONE
«Gli stessi abitanti della zona ha precisato il sindaco di Teolo, Moreno Valdisolo hanno addirittura affermato di aver visto alzarsi nel buio della notte anche qualche fiammata dalle pareti. Segno che ci sono ancora dei focolai ancora dormienti. E che quindi la parola fine agli incendi non è stata ancora fatta». Il sindaco ha comunque subito disposto nella mattinata di ieri una nuova ispezione con Vigili del Fuoco, gli uomini della Forestale ed i carabinieri per capire la portata ed il grado di pericolosità del nuovo focolaio. Ma di rimettere in cantiere una nuova task force come quella scesa in campo domenica scorsa non se ne parla, visti i costi.
«Con gli uomini del nucleo antincendi boschivi della Protezione civile e della Forestale ha spiegato il primo cittadino - abbiamo istituito delle azioni di monitoraggio continuo, anche da osservatori particolari, rendendo attive delle pattuglie in grado di avvistare prontamente l'eventuale ripetersi del fenomeno».
GLI ESPERTI
Gli specialisti comunque continuano a non avvalorare la matrice dolosa dei focolai. Non solo la sommità di Roccia Pendice è difficilmente raggiungibile a piedi, ma ancor di più è l'avventurarsi nei crepacci, possibile soltanto a rocciatori esperti. Il sindaco non ha imposto, a differenza di quanto aveva fatto nei giorni scorsi, altre ordinanza per impedire l'acceso agli escursionisti. Gli scalatori potranno quindi continuare a compiere le arrampicate. Non per questo il capo dell'amministrazione lesina qualche accento polemico nei confronti delle altre istituzioni responsabili della conservazione e tutela dei colli. «Inutile ha detto il sindaco che sottoscriva ordinanza sistematicamente disattese dalle persone, che domenica scorsa hanno dovuto essere fatte sloggiare con il megafono prima dell'operazione di scarico d'acqua con gli elicotteri. Non mi pongo più nelle condizioni di emanare divieti per zone di cui sono competente, al pari della Regione e dell'Ente Parco che non si sentono coinvolti nel problema degli incendi».
Lucio Piva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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