Rider multati per assembramento: sit-in di protesta

Mercoledì 10 Marzo 2021
Rider multati per assembramento: sit-in di protesta
LA MANIFESTAZIONE
PADOVA Protesta di una rappresentanza dei rider ieri mattina di fronte al municipio per essere stati multati dai vigili con 409 euro a testa per una manifestazione che si è svolta il 30 gennaio. «Eravamo in bicicletta in piazza dei Signori per protestare contro le pessime condizioni di lavoro. Il 26 febbraio ci è stata recapitata una multa di oltre 400 euro, praticamente due mesi di stipendio - afferma Paola Fernandez a nome dei colleghi - Abbiamo manifestato per sostenere i nostri diritti, vogliamo essere tutelati sia sulla strada che dal punto di vista della salute. Quando recapitiamo gli ordini anche i clienti non hanno rispetto, spesso ci accolgono senza mascherina arrivando fino a chi ci chiede di portare le consegne dentro casa dicendo con tranquillità che non può uscire perché positivo. Ora questa tegola accusati di assembramento quando invece a pochi passi da noi c'erano assembramenti dei quali nessuno si è occupato».
LA NUOVA INIZIATIVA
I rider annunciano una nuova protesta in programma il 19 marzo alle 17,30 in piazza Garibaldi in preparazione a quella nazionale fissata per il giorno 26. A sostenere i riders di Deliveroo, Glovo, Ubereats e Just Eat, il sindacato Adl Cobas. «Sosteniamo la protesta auto-organizzata dei riders che si battono per i loro diritti - dice Luca Dall'Agnol - Sosterremo anche la raccolta fondi avviata per le sanzioni alle quali però ci opporremo. Siamo davanti al Municipio perché chiediamo che anche l'amministrazione faccia la propria parte. A Bologna, ad esempio, è stata emanata la Carta dei Diritti per i giovani che lavorano nel settore». Ad ascoltare la voce dei manifestanti anche l'assessore Chiara Gallani. «Il Comune di Padova è totalmente a fianco di questi lavoratori per la tutela dei loro diritti, il consiglio comunale si è già espresso su questo tema che oggi diventa ancora più importante per due ragioni - sottolinea l'assessore - É intervenuta un'importante sentenza della Cassazione che riconosce il lavoro dei rider come subordinato: non sono soggetti che si autodeterminano nel lavoro ma hanno un committente dal quale dipende anche l'organizzazione del lavoro. Inoltre questa pandemia ha mostrato come il loro sia riconosciuto tra i lavori essenziali dei quali abbiamo avuto necessità. Non riconoscere a lavoratori di questo tipo e lasciarli in situazioni di pericolo non è accettabile. Saremo al loro fianco anche nelle prossime assemblee».
Luisa Morbiato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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