PROGETTO
PADOVA Una platea contingentata a 50 persone a causa delle norme Covid

Sabato 30 Maggio 2020
PROGETTO
PADOVA Una platea contingentata a 50 persone a causa delle norme Covid 19 quella che ieri sera ha assistito alla presentazione della Valutazione di Impatto Ambientale relativa all'insediamento di Leroy Merlin nell'ex Cattedrale Davanzo di Corso Australia con una superficie di vendita di 19.500 mq. Un illustrazione puntuale fatta dall'architetto Giovanni Campeol al termine della quale si è scatenata la protesta della quasi totalità dei presenti contraria al progetto.
CRITERI
«La valutazione serve in qualche raro caso a bocciare il progetto ma quasi sempre a migliorarlo - esordisce Campeol -. Sono stati individuati 6 criteri di tipo ambientale e 4 progettuali sui quali abbiamo lavorato per rendere l'intervento il meno impattante possibile. Per quanto concerne la viabilità sono stati esaminati 33 progetti per scegliere quello che sarà attuato che prevede la costruzione di un nuovo cavalcavia su Corso Australia che permette l'ingresso al centro commerciale. Un manufatto ridotto rispetto a quello comunemente chiamato polipo per rispettare l'area del Cimitero Maggiore, creando una viabilità circolare in entrata e in uscita dall'ex Foro Boario. La viabilità infatti è il vero problema del progetto. Inoltre saranno realizzati dei boschi in altre zone di Padova per compensare il verde eliminato nella zona». La microsimulazione eseguita dai tecnici stima in via cautelativa in 960 mezzi l'aumento di circolazione nell'ora di punta considerata fra le 17,45 e le 18,45 a cui si aggiungono altri 155 veicoli indotti dal fast food definiti non impattanti per traffico ed inquinamento rispetto ad ora. Dati accostati a quelli del verde che verrà soppresso pari a circa 17,439 mq per far posto alle nuove strade.
PROTESTA
Affermazioni che hanno fatto sì che gran parte del pubblico lasciasse la sala manifestando indignazione ma rientrando poco dopo con cartelli di protesta ed un grande striscione. Ad aprire gli interventi del pubblico il consigliere Daniela Ruffini. «Sono sempre stata contraria al progetto che elimina circa 19.000 metri di bosco, inoltre continuo a non capire come con l'aumento delle auto non aumenti l'inquinamento - osserva Ruffini - Sottolineo inoltre che si tratta di un progetto completamente cambiato rispetto all'originale». «Si tratta di un'opera calata dall'alto da un'amministrazione che sarà ricordata come quella dei supermercati e dei centri commerciali», afferma Fabio di Altragricoltura che ha chiesto lumi, senza ottenere risposte, sul perché un cavalcavia ad esclusivo servizio di Leroy Merlin deve essere pagato dalla collettività.
COSTI
Sui costi della viabilità a carico del Comune torna anche Enrica Guzzonato del Comitato Cattedrale Davanzo ricordando che i mesi di discussione in Agenda 21 non sono serviti davanti ad un progetto stravolto. «La Cattedrale Davanzo è un'opera d'arte, particolarmente preziosa perché appartenente ad un periodo più propenso alle speculazioni che a favorire costruzioni di qualità. Il suo uso da parte della grande catena francese rappresenta una privatizzazione del bene pubblico per 50 anni - osserva Luisa Calimani - con queste sostanziali modifiche chiedo il bando è ancora valido? Quale interesse pubblico rimane? Il cavalcavia ora serve unicamente come accesso al solo supermercato. È giustificato che sia realizzato a spese del Comune? Infine il decreto di vincolo del 2008 impediva nell'area qualsiasi nuova costruzione perché sono state previste tre opere incompatibili, sapendo in anticipo che la Sovrintendenza le avrebbe bocciate?». Domande condivise dalla platea che attendono risposte chiare.
Luisa Morbiato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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