PREOCCUPAZIONE
PADOVA E' un'estate dominata da nuove regole, divieti e calo di

Mercoledì 12 Agosto 2020
PREOCCUPAZIONE PADOVA E' un'estate dominata da nuove regole, divieti e calo di
PREOCCUPAZIONE
PADOVA E' un'estate dominata da nuove regole, divieti e calo di fatturato per i negozianti e i ristoratori padovani. Tante le incertezze per il futuro, il timore degli esercenti è di arrivare impreparati ad una seconda ondata di contagi in autunno e di subire ancora una volta un contraccolpo nelle vendite.
Per questo si appellano alla politica e alle istituzioni, chiedendo un piano di organizzazione a lungo termine che chiarisca responsabilità e compiti dei pubblici esercizi nella grande ragnatela delle disposizioni anti-Covid. «Nel mio locale misuro la temperatura corporea ai clienti soprattutto quando arrivano in gruppo, finora non ho individuato casi sospetti afferma Luca Canton, titolare dell'Old England Pub in via Manzoni -. Qualche settimana fa ho organizzato una serata privata su invito e, per far stare tutti sicuri, a mie spese ho installato all'ingresso un body scanner. Ha l'aspetto di quelli che si trovano ai controlli degli aeroporti, quando si passa sotto viene misurata la temperatura dal polso e allo stesso tempo viene vaporizzato un prodotto igienizzante sul corpo. Adesso sfruttiamo tanto il plateatico all'aperto, le persone arrivano volentieri ma non so come farò ad ottobre. Al chiuso i posti utilizzabili si sono dimezzati, come nei pub più tradizionali ho molti tavoli fissi con le panche in legno e dunque non posso muoverli».
L'appello è di trovare una soluzione. «I Nas sono già venuti a controllare l'attività ammette Canton - non ho avuto problemi, ma i ristoratori non possono trasformarsi in poliziotti. Io cerco di fare il massimo, invito tutti a indossare la mascherina quando si alzano da tavolo ma non è sempre facile. Appena ti giri dopo aver preso l'ordinazione, i giovani si avvicinano tra loro nonostante tavoli e sedie siano predisposti in un certo modo».
Non va meglio al wine bar Gottino, in via delle Piazze in centro storico. «Dobbiamo essere almeno in due spiega Luca Badan perché uno sta dentro e l'altro alla porta per controllare cosa accade fuori. Non abbiamo plateatico, il locale si affaccia direttamente sulla strada dunque il rischio assembramento è alto. Soprattutto in estate quando si esce per chiacchierare o fumare una sigaretta. Facciamo il nostro meglio per far rispettare le regole ai clienti, devo dire che le persone si sono abituate a indossare la mascherina quando entrano a ordinare».
Il caos è atteso per l'inverno. «La speranza è che arrivi un nuovo regolamento più chiaro entro settembre aggiunge Badan devono dirci come ci dobbiamo comportare, fino a che punto siamo responsabili del comportamento dei nostri clienti». I disagi non mancano nemmeno nei negozi. «I saldi quest'anno non stanno andando come speravamo, basta guardare il numero di persone per strada ammette Claudia Dal Sasso, titolare dell'omonima boutique di calzature in zona Duomo -. Iniziare le vendite promozionali a luglio per poi spostare i saldi ad agosto è stata una beffa. Manca un'organizzazione seria. Speriamo non ci sia un nuovo lockdown, altrimenti sarà una tragedia. Chi entra in negozio indossa la mascherina e quando chiediamo di igienizzare le mani tutto lo fanno senza problemi».
La pensa così anche Pierluigi Bruscagin di Box Uomo, negozio di abbigliamento in via Fiume. «I padovani sono consapevoli e disciplinati - dice Bruscagin ma le vendite non stanno andando bene. Soffriremo una perdita importante a fine stagione, tra poco l'estate sarà già finita. E' difficile per tutti ma io cerco di far sì che chi entra in negozio si rilassi, acquisti serenità dimenticando ciò che è fuori».
Un'altra voce arriva dal mondo dei centri estetici. «A differenza degli anni scorsi dichiara Sofia, dell'Istituto di estetica Margherita di corso Milano c'è afflusso anche in agosto. Il telefono squilla e gli appuntamenti ci sono. Ho l'impressione che più di qualcuno non sia andato in vacanza. Finora è andato tutto bene, non abbiamo riscontrato casi di febbre o clienti positivi. Quando prendiamo appuntamento dobbiamo registrare nome e cognome e numero di telefono, nel caso servisse rintracciare le persone. Tutte le estetiste e collaboratrici hanno la mascherina, siamo protette e lavoriamo serene. Anche le clienti rispettano le regole».
E.Fa
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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