PALAZZO MORONI
PADOVA C'è chi pensa ad un polo museale e chi vorrebbe una

Mercoledì 26 Giugno 2019
PALAZZO MORONI PADOVA C'è chi pensa ad un polo museale e chi vorrebbe una
PALAZZO MORONI
PADOVA C'è chi pensa ad un polo museale e chi vorrebbe una sede per le associazioni, chi immagina un ostello e chi sogna un asilo. Sono tante, e molto diverse tra loro, le idee dei padovani per il futuro della Prandina. Era gremita ieri pomeriggio la Sala Anziani del municipio per la riunione finale del percorso partecipato Agenda 21. È stato presentato al sindaco Sergio Giordani e al vicesindaco Arturo Lorenzoni il documento finale elaborato nelle riunioni bimensili, avviate lo scorso febbraio, alle quali hanno preso parte oltre 70 realtà fra associazioni, comitati di cittadini e, per una parte del percorso, associazioni di categoria. L'obiettivo? Delineare il futuro dell'ex caserma Prandina.
«Le scelte definitive che prenderemo deluderanno qualcuno - ha detto il sindaco Giordani - ma ovviamente non tutti potranno essere accontentati. Porremmo molta attenzione al verde e alle storiche mura ma non viene esclusa la possibilità di realizzare un parcheggio. Ringrazio tutti coloro che si sono impegnati per questo percorso partecipativo. Ascoltare per chi amministra è fondamentale, senza ascolto e partecipazione della gente e delle realtà di ogni tipo quasi sempre si fa la scelta peggiore».
Ai ringraziamenti si è unito anche il vicesindaco sottolineando quanto si sia trattato di «un lavoro impegnativo del quale terremo conto in quanto ha prodotto indicazioni puntuali e operative. Metteremo in atto - ha aggiunto il vicesindaco - anche altre modalità di ascolto come ad esempio i sondaggi. Padova è una città che sta mutando profondamente, siamo vicini ai commercianti ma la crisi non è da addebitare alle azioni degli ultimi tre mesi. Stiamo lavorando per far capire che la nostra è una visione positiva».
LE LINEE-GUIDA
Il documento consegnato all'amministrazione Illustra le linee guida per il futuro dell'ex caserma, dai criteri per il verde a quelli per l'utilizzo degli edifici in parte sottoposti a tutela dalla Soprintendenza. Si parla ovviamente anche di mobilità, tema frutto di costanti polemiche tra i sostenitori della creazione di un grande parcheggio e coloro che non vorrebbero nessun tipo di sosta dei mezzi.
«Per la funzione del parcheggio - si legge nel documento - non è stato trovato un punto di sintesi condiviso, per cui vengono riportate le quattro diverse opzioni emerse ossia: nessun parcheggio nell'area e identificazione di uno spazio adeguato fuori dalle mura, parcheggio a servizio delle sole funzioni dell'area con impatto minimale, parcheggio a servizio del centro storico (per liberare corso Milano, piazza Insurrezione e le Riviere), parcheggio a servizio della città con bus navetta di collegamento».
LA CRITICA
Non si è presentata alla riunione finale di Agenda 21 per la ex Prandina l'Ascom che definisce il percorso «Un esercizio inutile e dilatorio». Un giudizio talmente netto che non lascia spazio a possibili ulteriori interpretazioni e, soprattutto, marca una netta presa di distanza della maggiore organizzazione del terziario padovano da un'iniziativa che l'associazione di piazza Bardella stronca senza mezzi termini. «Il sospetto spiega il presidente Patrizio Bertin lo abbiamo avuto fin dal primo momento ma abbiamo ugualmente aderito all'idea di poterne discutere, pur nell'assoluta convinzione che l'iniziativa avesse il solo scopo di sparigliare le carte riguardo la destinazione dell'ex Prandina che, lo ribadiamo, per noi deve essere il parcheggio, capiente e non risicato, a servizio della città».
Luisa Morbiato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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