«Niente allarmismi, l'acqua è priva di Pfas»

Venerdì 3 Agosto 2018
COLLI EUGANEI
Allarme Pfas ancora alto in una vasta parte del territorio veneto che, però, non coinvolge le falde acquifere utilizzate da Etra per l'alimentazione dell'acquedotto. La precisazione arriva dalla stessa Etra e vuole dare certezze soprattutto ai cittadini dei comuni dei Colli Euganei nei quali eroga il servizio idrico. La precisazione giunge nel giorno in cui il consiglio regionale ha approvato all'unanimità una risoluzione di sintesi della relazione della commissione d'inchiesta per le acque inquinate da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas). La relazione ricorda come i residenti dell'area rossa A presentino concentrazioni sieriche di Pfoa, Pfos e Pfhxs più elevate, quasi doppie, che i residenti nell'area rossa B (entrambe comunque non comprendenti i Colli), e aggiunge le conclusioni dello studio epidemiologico sui lavoratori della Miteni spa di Trissino, condotto su incarico della giunta regionale secondo il quale emergono nei dipendenti una aumentata mortalità totale e la presenza di eccessi per diverse cause, in linea con l'aumento del rischio osservato in esposti professionali a Pfoa o coerenti coi dati tossicologici».
Nonostante il preoccupante fenomeno di inquinamento non coinvolga le fonti di approvvigionamento idrico di Etra, la società nell'ambito del Piano di sicurezza acquedotto ogni anno effettua controlli su oltre 1500 campioni, alle fonti, all'uscita degli impianti di potabilizzazione, nei serbatoi di accumulo e lungo le reti. Inoltre vi sono 8 monitoraggi straordinari per situazioni specifiche, tra cui quello dei Pfas. Tutte le analisi effettuate, dice Etra, confermano che l'acqua erogata rispetta tutti gli standard qualitativi previsti dalle vigenti normative sulle acque destinate al consumo umano. «Le informazioni tecniche generali sulla sicurezza dell'acqua erogata da Etra spiega il presidente del consiglio di gestione, Andrea Levorato - sono sempre disponibili al pubblico sul nostro sito: è un'acqua ottima e potabile, le fonti di captazione sono monitorate».
Il Piano di sicurezza acquedotto è sviluppato per l'intero sistema gestito (40 sorgenti, 250 serbatoi, 90 pozzi, 100 impianti di rilancio, 38 di disinfezione, 3 centrali di potabilizzazione). Etra effettua l'analisi del rischio viene su ogni fase della rete. Il piano prevede le azioni preventive, di controllo e verifica attuate per garantire la qualità dell'acqua erogata. Il piano di monitoraggio analitico (43.000 parametri anno per il 2017) è parte del più ampio piano di sicurezza e rientra tra le azioni di verifica insieme ai controlli analitici e ispettivi da parte delle Ulss del territorio.
Alessandro Mantovani
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