Multe e rifiuti da rottamare, attesi in cassa 13 milioni di euro

Giovedì 20 Giugno 2019
Multe e rifiuti da rottamare, attesi in cassa 13 milioni di euro
IL PROVVEDIMENTO
Anche a palazzo Moroni scatta la rottamazione delle multe e della tassa sulla spazzatura, una partita che vale oltre 13 milioni di euro. La giunta comunale ha approvato il regolamento che disciplina la definizione agevolata delle entrate comunali, anche tributarie, non riscosse a seguito di ingiunzioni di pagamento notificate tra il 2000 e il 2017. In un linguaggio non tecnico è la cosiddetta rottamazione delle cartelle ter che consente di regolarizzare il mancato pagamento della Tari (tassa sui rifiuti) e delle multe per violazione del codice della strada.
Il dispositivo, che va ad applicare il Decreto Crescita 2019, consente, anche per le somme che non sono state messe a ruolo da Equitalia (a riscuotere a Padova le multe è Megasp, mentre la Tari è da appannaggio di Abaco), di godere dei vantaggi che sono parte integrante della rottamazione, quindi di non pagare le sanzioni legate al mancato pagamento del tributo o della multa. Di fatto chi aderirà alla definizione agevolata pagherà il tributo per intero, gli interessi, le spese di notifica, ma non le sanzioni. Il risparmio così supererà il 20%.
LE SCADENZE
Il provvedimento passerà ora in consiglio comunale per l'approvazione definitiva, lunedì prossimo. Le richieste, a partire, sempre da lunedì prossimo, dovranno essere presentate entro il 15 settembre. Per quanto riguarda la Tari il Comune conta di recuperare fino a 2.150.141 euro (2.736.508 euro totali accumulati negli anni a cui si sottraggono 586.367 euro di sanzioni). Per quanto riguarda le multe per violazioni del codice della strada, la stima della Polizia Locale è di circa 14 milioni di euro, a cui vanno sottratti circa 3 milioni di euro di sanzioni. In teoria, dunque, si potrebbero incassare 11 milioni di euro.
I CONTRIBUENTI
«Abbiamo deciso di aderire perché siamo in sintonia con quanto è stato richiesto dall'Anci al Governo, cioè la garanzia che i contribuenti possano avere lo stesso trattamento sia che le loro pendenze con il Comune fossero oggetto di riscossione coattiva tramite l'Agenzia delle Entrate e della Riscossione, sia che fossero state invece oggetto di ingiunzione di pagamento tramite altri concessionari per la riscossione dei tributi, come è nel nostro caso per la Tari ha spiegato ieri l'assessore ai Tributi Antonio Bressa - Per noi è importante mettere tutti i cittadini sullo stesso piano e quindi permettere anche a quest'ultimi di utilizzare lo strumento della cosiddetta rottamazione». «Sia ben chiaro che l'importo del tributo dovuto resta lo stesso, vengono però escluse le sanzioni ha concluso l'esponente del Partito democratico - In questo modo contiamo quindi di ottenere la riscossione di crediti ormai vetusti abbattendo costi amministrativi e di contenzioso e di recuperare risorse che potranno tornare a disposizione di tutta la comunità».
«La definizione agevolata è possibile per i debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2017 inerenti le violazioni al codice della strada, di fatto si tratta dei decreti ingiuntivi non onorati con il pagamento ha spiegato il comandante della Polizia municipale, Lorenzo Fontolan - Chi farà richiesta di adesione agevolata dovrà comunque pagare la sanzione alla metà del massimo previsto dal codice della strada, oltre alle spese di procedimento e di notifica. La somma affidata è di circa 14 milioni di euro e la rottamazione, se tutti gli aventi diritto aderissero, porterebbe ai debitori un risparmio di 3 milioni, pari al 21,4% di quanto attualmente dovuto».
In ogni caso l'adesione alla definizione agevolata rappresenta un'occasione per i cittadini per sanare le loro posizioni e per l'amministrazione per recuperare delle risorse che, diversamente, molto difficilmente riuscirebbe ad incassare.
Alberto Rodighiero
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