«Mio fratello ucciso da 2 sicari davanti alla porta del suo ufficio»

Sabato 30 Marzo 2019
«Mio fratello ucciso da 2 sicari davanti alla porta del suo ufficio»
IL DELITTO
PADOVA Il sogno di una vita esotica in un'isola delle Filippine, è stato spezzato giovedì notte da tre colpi d'arma da fuoco sparati a distanza ravvicinata da due sicari. Andrea Guarniero, 49 anni, che tutti conoscevano come Dindo, è stato ucciso davanti al suo ufficio. L'uomo si era trasferito cinque anni fa con la moglie e il figlio per aprire un resort di lusso per i turisti nel paradiso selvaggio di quell'arcipelago sperduto nell'Oceano Indiano. Il suo progetto stava andando in porto, tanto che aveva appena comprato il terreno necessario alla sua realizzazione, con il denaro ottenuto dalla vendita delle sue quote dell'azienda di famiglia, la Multichimica di Mestrino, quando è stato freddato in quello che secondo i primi riscontri pare abbia tutte le caratteristiche di un regolamento di conti. Un omicidio al momento senza ancora un perché.
LA TESTIMONIANZA
«Mio fratello è stato ucciso in un'esecuzione. Giustiziato con un colpo di pistola. Deve aver pestato i piedi alle persone sbagliate» racconta il fratello Daniele, da ieri in contatto con la Farnesina, in attesa di capire cosa sia successo.
«Non si tratta di una rapina finita male - continua Daniele Guarniero - chi l'ha ucciso non ha portato via nulla, ma di un qualcosa in pieno stile mafioso. Il suo amico, padovano anche lui, ha chiamato mia madre per dirgli che era morto in questa maniera terribile. Siamo tutti sconvolti. Ora vogliamo capire cosa sia successo e riportare Andrea a casa».
A trovare il 49enne senza vita è stata la sorella della moglie. «Andrea era nel suo ufficio nella dependance della villa dove abitava. Il figlio, la moglie Cyril e le sue due sorelle erano, invece, in casa a guardare la televisione. Una cognata è uscita e l'ha trovato morto davanti alla porta in una pozza di sangue. Ha anche visto due figure incappucciate fuggire. Non vedo alcun motivo se non quello del regolamento di conti. Pptrebbe aver pestato i piedi alle persone sbagliate nel mettere in atto il suo piano imprenditoriale nel settore turistico». Guarniero si era trasferito cinque anni fa a Dauin, provincia di Negros Oriental nella regione di Visayas Centrale, che negli ultimi tempi è tormentata da efferati episodi criminali e regolamenti di conti.
CAMBIO DI VITA
«Mio fratello - continua Daniele Guarniero - ha venduto le quote della società l'anno scorso. Voleva cambiare vita e l'aveva fatto inseguendo il suo sogno».
Giovedì sera, alle 20.50, ora locale, due sicari sono arrivati davanti all'ingresso, hanno aspettato che Andrea Guarniero uscisse, gli hanno sparato tre colpi - a una mano, al torace e alla testa - e poi sono fuggiti lasciandolo agonizzante sulla soglia della dépendance. Probabilmente appena fuori della proprietà dell'uomo li aspettava un terzo complice in motocicletta. Vicino al suo corpo il cellulare. Un particolare che ha fatto cadere immediatamente l'ipotesi di una rapina finita male.
Guarniero era in ciabatte, pantaloncini corti chiari e maglietta nera, supino sul patio della dépendance adibito a piccola palestra. Subito dopo cena si era chiuso in quello che aveva trasformato nel suo ufficio, quando è stato raggiunto dai suoi assassini. L'uomo è stato trasportato all'Holy Child Hospital, ma al suo arrivo i medici non hanno potuto che constatarne la morte. L'uomo era andato per la prima volta nel paese asiatico nel 2009 e, in quell'occasione, conobbe la moglie. I due tornarono in Italia insieme dove si sposarono. Un anno dopo nacque loro figlio. Nel 2014, poi, Guarniero decise di trasferirsi in pianta stabile nel paese della moglie, con l'obiettivo di inserirsi nel mercato immobiliare filippino. Tanto che l'anno scorso aveva deciso di vendere al fratello le sue quote dell'azienda di famiglia, che aveva gestito fino a prima della sua partenza. Con quel denaro aveva intenzione di realizzare un grande resort per turisti nell'isola, immerso nella natura. L'uomo aveva di recente acquistato il terreno su cui sarebbe sorto il villaggio turistico. E proprio su questa attività si stanno concentrando le indagini della polizia filippina.
Marina Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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