MESTRINO
Saranno tutti raccolti in un'unica area, recintati e con l'apertura

Sabato 13 Gennaio 2018
MESTRINO
Saranno tutti raccolti in un'unica area, recintati e con l'apertura del cancello ad orario. Il comune di Mestrino mette fine ai continui assalti che subiscono i cassonetti gialli utilizzati dalla Caritas per la raccolta degli indumenti usati.
E lo fa mettendoli sotto chiave all'interno nel cortile sul retro dell'ex casa del segretario. Edificio di proprietà del comune, dove ha la sede anche il gruppo Alpini, che ospiterà anche la raccolta degli indumenti usati controllata da una telecamera. Già da tempo l'amministrazione comunale ha messo in campo una serrata battaglia contro i furbetti dell'abbandono dei rifiuti.
Si tratta delle due nuove telecamere mobili acquistate per rendere ancora più incisiva la lotta contro l'abbandono dei rifiuti nel territorio. Videosorveglianza che ha ripreso anche le sistematiche incursioni ai cassonetti della Caritas, messe in atto da un paio di individui quasi tutte le sere: infilandosi all'interno recuperavano alcuni dei sacchi, che venivano portati via o aperti sul posto. Da alcuni giorni, in concomitanza con lo scadere della convenzione per rinnovare l'installazione dei contenitori, questi sono stati temporaneamente rimossi. I due dietro al municipio, quello in piazza mercato, il contenitore di Arlesega e quello di Lissaro troveranno posto nell'area recintata, individuata dall'ufficio ambiente, e che sarà attrezzata anche per questa raccolta.
«Da tempo stavamo ragionando sulla opportunità di predisporre un'area recintata e chiusa dove posizionare questi contenitori, e dove il conferimento degli abiti usati sia ad orario ha detto l'assessore all'ambiente Giovanni Tombolato -, ormai era diventata una consuetudine per alcuni individui scassinare questi contenitori per recuperare i sacchi di vestiti, e non certo per un bisogno personale. Ora saranno tutti all'interno di un'area chiusa da un cancello che verrà aperto durante il giorno, e poi la sera chiuso. Non mancherà la sorveglianza degli occhi elettronici».
Barbara Turetta
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