Meriem, ora si spera nel ritorno

Sabato 16 Giugno 2018
Meriem, ora si spera nel ritorno
ARZERGRANDE
Manca da Arzergrande da tre anni. Per molti era morta, per altri era pronta ad immolarsi per volere dell'Isis. Ora, come riporta il quotidiano Il Giornale si scopre che Meriem Rehaily, 22 anni, con la famiglia ad Arzergrande, è viva ma è disperata. Si trova in Siria, prigioniera dei curdi nel campo di Roj. Ai microfoni dei cronisti si è fatta riprendere avvolta dal niqab. Il suo volto appare sereno, ma la voce è strozzata dal pianto. Le sue prime parole sono per la madre: «Non vedo l'ora di tornare ad Arzergrande - ha detto - almeno posso riabbracciare mia mamma che mi manca tanto».
LAVAGGIO DEL CERVELLO
Sulla sua fuga dal piccolo territorio della Saccisica si è così giustificata: «Sono una terrorista per il governo italiano, ma in Italia non ho fatto niente. Dall'Isis ho subito un lavaggio del cervello. Prima vivevo come una normale adolescente che andava a scuola e usciva con gli amici. Poi qualcosa è cambiato. Ho cominciato una chat e nel giro di poco tempo ho chiuso gli occhi e mi sono ritrovata in Siria».
MANDATO DI CATTURA
Meriem Rehaily sta vivendo in una situazione di grave pericolo per la sua incolumità in una zona isolata del nord est della Siria, sorvegliata dall'intelligence curda dove sono in custodia un migliaio di mogli dei miliziani del Califfato con i loro bambini. Su di lei dal dicembre scorso pende un mandato di cattura internazionale e una condanna a quattro anni di reclusione per aver aderito allo Stato Islamico.
La vicenda di Meriem tre anni fa ha sconvolto il piccolo comune di Arzergrande, ma la sua scomparsa in poco tempo è diventato un caso prima nazionale e poi internazionale. Nessuno, a cominciare dai suoi familiari e dai suoi compagni di scuola riusciva a darsi una spiegazione su quella fuga senza un benchè minimo segnale di insofferenza.
Ma lei, la bella adolescente di Arzergrande, diventata ora una donna, dopo aver subito in maniera inconsapevole il lavaggio del cervello da membri dell'Isis, aveva perso qualsiasi affetto con i suoi cari e si diceva pronta al martirio in nome dello Stato Islamico. A dimostrarlo ci sarebbe il giuramento di fedeltà al Califfo Califfo Abu Bakr al Baghdadi e un messaggio senza prova d'appello inviato alla madre ad Arzergrande che recitava Scusa, cara mamma, ci vediamo in paradiso. Tutti per Allah.
Di questa clamorosa svolta sul caso Meriem sono al corrente i suoi genitori e l'amministrazione comunale. Ad alcuni confidenti il padre della ventiduenne ieri avrebbe detto di aver ricevuto la notizia che la figlia è ancora viva, ma prigioniera dei curdi dai giornali. In Comune, invece, la vicenda viene presa con i piedi di piombo. Il sindaco Filippo Lazzarin: «Umanamente sono contento che la ragazza sia viva. Spero che una volta rientrata in Italia, se riuscirà a tornare, dopo aver pagato il conto con la giustizia, possa rendersi conto di ciò che ha fatto e provare a riprendere un percorso di vita regolare, lontano da un mondo che semina soltanto odio e distruzione».
Nel frattempo in paese ad Arzergrande, la notizia che Meriem è viva ha fatto il giro di tutto il circondario. C'è chi non le perdona la scelta di fuggire per seguire l'indottrinamento dell'Isis e chi è contento per la sua famiglia che da tre anni l'aspetta a braccia aperte.
Cesare Arcolini
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