LA PROTESTA
PADOVA Raddoppiare le rate significa non solo mettere in difficoltà le famiglie ma anche il futuro dei malati psichiatrici. Questo il tema del sit-in di protesta di un folto gruppo di familiari di persone affette da problemi psichici messa in atto ieri mattina di fronte all'Ulss di via Scrovegni. La manifestazione è stata organizzata dall'associazione Psiche 2000 per chiedere l'intervento delle istituzioni e sensibilizzare i cittadini sul tema.
LE MOTIVAZIONI
«Dal 2017 la legge prevede che la spesa per gli psichiatrici sia al 60% attribuita al sociale e il restante 40% al sanitario, ora ci sono gli aumenti per le strutture residenziali: sono diventate insostenibili per le famiglie. Ad esempio, se prima il costo era di 500 euro ora è salito a 900/1000 euro e in certi casi anche di più - spiega il presidente dell'associazione Mariano Barbieri - una situazione già difficile che ora è precipitata. Mancano anche i medici dopo 20 anni di blocchi del turn over. Servirebbe inoltre una maggiore partecipazione da parte delle famiglie ma la malattia mentale è ancora fonte di troppi pregiudizi, ci sono ancora persone che provano vergogna per la situazione, non è stato facile portarli a manifestare. Tutta la questione andrebbe chiarita a livello nazionale e regionale, basti sapere che la normativa viene applicata in modo differente anche da Comune a Comune».
Barbieri sottolinea inoltre l'assenza delle istituzioni. Alla protesta erano stati invitati amministratori a tutti i livelli, ma nessuno si è presentato. «Alla lunga il far finta di nulla non funziona - continua - come non è produttivo coinvolgere le associazioni solo quando tutto è già stato deciso, ascoltarci ha una logica perché significa sentire chi è toccato dal problema, lo conosce a fondo vivendolo quotidianamente».
L'INCONTRO
Nel corso del sit in è stato anche distribuito un volantino dove si puntualizzano diversi problemi oltre a quelli economici. Vengono denunciate inoltre carenze nelle strutture o sprechi come in quella riabilitativa di Vigorovea da anni mai attivata ma anche le iniziative disomogenee e scoordinate fra i vari Distretti psichiatrici. Pronta la risposta dell'Ulss 6. La dottoressa Daniela Salvato, direttore dell'Unità operativa complessa Sociale dell'Ulss 6 Euganea, si è recata ad incontrare i manifestanti, evidenziando la volontà della direzione strategica di un incontro ufficiale per ascoltare le richieste e preoccupazioni illustrate dai rappresentanti dell'associazione e valutare insieme come affrontarle.
Luisa Morbiato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA PADOVA Raddoppiare le rate significa non solo mettere in difficoltà le famiglie ma anche il futuro dei malati psichiatrici. Questo il tema del sit-in di protesta di un folto gruppo di familiari di persone affette da problemi psichici messa in atto ieri mattina di fronte all'Ulss di via Scrovegni. La manifestazione è stata organizzata dall'associazione Psiche 2000 per chiedere l'intervento delle istituzioni e sensibilizzare i cittadini sul tema.
LE MOTIVAZIONI
«Dal 2017 la legge prevede che la spesa per gli psichiatrici sia al 60% attribuita al sociale e il restante 40% al sanitario, ora ci sono gli aumenti per le strutture residenziali: sono diventate insostenibili per le famiglie. Ad esempio, se prima il costo era di 500 euro ora è salito a 900/1000 euro e in certi casi anche di più - spiega il presidente dell'associazione Mariano Barbieri - una situazione già difficile che ora è precipitata. Mancano anche i medici dopo 20 anni di blocchi del turn over. Servirebbe inoltre una maggiore partecipazione da parte delle famiglie ma la malattia mentale è ancora fonte di troppi pregiudizi, ci sono ancora persone che provano vergogna per la situazione, non è stato facile portarli a manifestare. Tutta la questione andrebbe chiarita a livello nazionale e regionale, basti sapere che la normativa viene applicata in modo differente anche da Comune a Comune».
Barbieri sottolinea inoltre l'assenza delle istituzioni. Alla protesta erano stati invitati amministratori a tutti i livelli, ma nessuno si è presentato. «Alla lunga il far finta di nulla non funziona - continua - come non è produttivo coinvolgere le associazioni solo quando tutto è già stato deciso, ascoltarci ha una logica perché significa sentire chi è toccato dal problema, lo conosce a fondo vivendolo quotidianamente».
L'INCONTRO
Nel corso del sit in è stato anche distribuito un volantino dove si puntualizzano diversi problemi oltre a quelli economici. Vengono denunciate inoltre carenze nelle strutture o sprechi come in quella riabilitativa di Vigorovea da anni mai attivata ma anche le iniziative disomogenee e scoordinate fra i vari Distretti psichiatrici. Pronta la risposta dell'Ulss 6. La dottoressa Daniela Salvato, direttore dell'Unità operativa complessa Sociale dell'Ulss 6 Euganea, si è recata ad incontrare i manifestanti, evidenziando la volontà della direzione strategica di un incontro ufficiale per ascoltare le richieste e preoccupazioni illustrate dai rappresentanti dell'associazione e valutare insieme come affrontarle.
Luisa Morbiato
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