Lo studio del Bo rivela: «Chi non ha internet è a rischio emarginazione»

Lunedì 6 Luglio 2020
Lo studio del Bo rivela: «Chi non ha internet è a rischio emarginazione»
LA RICERCA
PADOVA Sconnessi da Internet? A ulteriore rischio di emarginazione sociale. A essere maggiormente esclusi ci sono anche coloro privi di dispositivi con connessione internet, impossibilitati nell'usufruire dei servizi online o nel rivolgersi agli enti competenti. È quanto emerge dall'indagine Terzo settore, grave marginalità e Covid-19 condotta da Marta Gaboardi, Roberta Cosentino, Silvia Demita e Massimo Santinello del Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell'Università di Padova in collaborazione con l'Università di San Diego e il No-profit Institute.
L'INDAGINE
La ricerca si è concentrata su come le organizzazioni che lavorano con la grave marginalità a Padova hanno vissuto l'emergenza sanitaria per Covid-19.
In particolare, per quelle associazioni che si confrontano con persone già in situazione di grave marginalità. In una circostanza così estrema come quella della quarantena, come hanno modificato i loro servizi, quali sono stati i principali ostacoli e quali le necessità per affrontare la crisi?
I RISULTATI
I risultati: nonostante si sia riusciti a mantenere i servizi attivi, si è verificato un indebolimento ulteriore delle persone in stato di marginalità, i senza fissa dimora, le famiglie in stato di povertà, chi fa uso di sostanze, i minori, gli immigrati e coloro che sono privi di dispositivi con connessione web. I cambiamenti avvenuti comportano varie difficoltà per gli operatori, tra queste quelle legate al lavoro da remoto. Il carico di lavoro è stato ridistribuito, limitando gli spostamenti sul territorio. In alcuni casi questo ha comportato sovraccarico su coloro che meglio riescono a gestire le nuove modalità di lavoro telematico. Le nuove modalità di lavoro implicano ulteriori sfide sul piano comunicativo, a diversi livelli: in riferimento alla comunicazione con gli utenti, all'interno dei servizi e tra i servizi (nell'implementazione di una rete per il coordinamento degli aiuti) ma anche alla comunicazione con la società.
Gli enti riferiscono di star affrontando problematiche di tipo economico, soprattutto legate alla mancanza di budget e finanziamenti per il proseguimento delle attività, riferendo difficoltà nel reperire i fondi necessari per far fronte all'avanzare di nuove povertà.
Le problematiche e sfide legate all'attuale crisi sanitaria, hanno fatto emergere un bisogno di sicurezza del personale, sia sul piano della salute che sul piano del lavoro e del futuro. I ricercatori hanno infine chiesto agli enti in cosa l'Amministrazione locale o altre istituzioni con cui lavorano potrebbero aiutarli.
I NUMERI
È emersa la richiesta di supporto tecnologico (13 enti, 68%); di rivalutare le strategie di raccolta fondi (12 enti, 63%); il condividere i dati in tempo reale sulle esigenze con finanziatori e politici (11 enti, 58%). Guardando all'importanza attribuita, però, in una scala da 1 a 5, gli elementi più selezionati al primo posto sono stati: il condividere i dati in tempo reale sulle esigenze con finanziatori e politici e l'arruolamento e gestione dei volontari.
F.Capp.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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