LA POLEMICA
PADOVA Da una parte ci sono le relazioni di Busitalia e dell'Ustif,

Mercoledì 14 Agosto 2019
LA POLEMICA PADOVA Da una parte ci sono le relazioni di Busitalia e dell'Ustif,
LA POLEMICA
PADOVA Da una parte ci sono le relazioni di Busitalia e dell'Ustif, l'organo preposto del ministero dei Trasporti. Dall'altra sindacati e autisti, pronti a dichiarare un nuovo stato d'agitazione e ad incrociare ancora una volta le braccia. Sullo sfondo c'è sempre l'incidente di lunedì 10 giugno, quando il tram è deragliato lungo il rettilineo di via Guizza e poi è uscito di strada centrando un palo. Da tempo tra l'azienda e i sindacati c'è tensione, ma nelle ultime settimane si è aggiunto un ulteriore elemento di possibile scontro: il presunto eccesso di velocità del tram al momento del deragliamento.
I DOCUMENTI
Nei documenti stilati per ricostruire l'incidente i tecnici scrivono che la causa del deragliamento è il guasto ad un ruotino, pare non conforme rispetto alle prescrizioni del costruttore. Non è tutto, però: dalle stesse carte, infatti, emergerebbe che il conducente in quel preciso momento andasse a 54 chilometri orari, quattro più del consentito. Si evincerebbe pure che in precedenza la velocità era stata ancor maggiore. A dirlo sarebbero i dati presenti nella scatola nera del tram. L'Ustif potrebbe costringere il conducente a ripetere l'esame di guida, come già accaduto in passato con altri conducenti.
LE REAZIONI
I sindacati reagiscono con vigore alle accuse, prendendo le difese dell'autista. «Lo abbiamo detto più volte e lo ripetiamo: la colpa del deragliamento non è assolutamente del lavoratore. Lo dimostrano i tanti altri svii simili capitati negli ultimi mesi» evidenzia Stefano Pieretti di Adl Cobas. Fabio Bigon dell'Ugl entra ancor più nel merito della vicenda: «Ci irrita e ci preoccupa il fatto che qualcuno stia cercando di spostare l'attenzione su presunte responsabilità del conducente - sbotta il segretario provinciale degli autoferrotranvieri -. L'incidente non è imputabile al conducente e sarebbe sbagliato scaricare su di lui le colpe». Dall'azienda non c'è alcuna dichiarazione ufficiale sul caso e nessuno conferma apertamente l'eccesso di velocità ed eventuali procedimenti disciplinari. La volontà di Busitalia è chiara: abbassare i toni e non alimentare polemiche.
LA RICHIESTA
La stessa Ugl, intanto, ha chiesto un incontro urgente ai vertici della società. «Non intendiamo parlare di turni ed organizzazione del lavoro - anticipa Bigon - ma esclusivamente del tema sicurezza. Questo tema secondo noi deve avere la priorità su tutto il resto. La richiesta primaria che farò sarà quella di installare nella parte centrale del tram un altro dispositivo che segnali all'autista l'eventuale distacco dalla via guidata, così come accade nella parte anteriore e in quella posteriore del mezzo. Abbiamo incassato la disponibilità dell'amministratore delegato Viola a sedersi al tavolo - prosegue Bigon - . Ci vedremo a fine mese, se non avremo le risposte che auspichiamo saremo pronti a dichiarare lo stato di agitazione ed eventualmente lo sciopero». Intanto i sindacati di base hanno già proclamato uno sciopero per l'11 settembre, il primo giorno di scuola.
G.Pip.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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