La nuova vita dell'ex caserma Piave: anticipata la progettazione definitiva

Domenica 12 Settembre 2021
La nuova vita dell'ex caserma Piave: anticipata la progettazione definitiva
IL PROGETTO
PADOVA È il progetto più atteso. Trasformare l'ex caserma Piave in un campus, il polo delle scienze Sociali e ed Economiche. Il Bo ci ha messo anni per acquisirla. Poi, il 5 aprile 2019, ha aggiudicato la riconversione. Da allora ci sono voluti i pareri di molti, dal Comune alla Soprintendenza alla Regione. Ma adesso ci siamo. La Steam, il raggruppamento d'imprese che si è aggiudicato la progettazione definitiva con l'opzione per quella esecutiva e infine per la direzione dei lavori può partire. Anche se tecnicamente non è stato ancora firmato il contratto per le solite trafile burocratiche, il Bo ha comunque affidato la progettazione definitiva alla cordata di imprese. Una consegna anticipata che permetterà finalmente di capire con esattezza che cosa sorgerà in questi 51mila metri quadrati, un vero gioiello tra il fiume e la Specola.
La Steam srl è una società padovana, capocordata di un raggruppamento che però è saldamente in mano come quote societarie alla Davide Chipperfields Architects srl di Milano, ovvero il braccio italiano di una delle grandi firme mondiali. Quello che colpisce della reinterpretazione degli spazi che dovranno ospitare il polo delle scienze sociali (Sociologia Scienze politiche ed Economia) catapultando circa 6mila persone al giorno negli edifici, è il segno architettonico validato da Chipperfield e l'equipe di Steam di Mauro Strada ex docente Iuav, coordinata dall'architetto Pierpaolo Bortolami. L'ellisse in vetro e legno che coprirà lo spazio dell'attuale campo di calcio sarà infatti il cuore della macchina su un'estensione di 2.500 metri quadrati. Racchiude il senso curvilineo che troviamo in molti luoghi simbolo, dal Prato della Valle, ai Giardini Arena, dall'Orto Botanico alle strade romane. Sotto all'ellise, parzialmente interrati ma con un andamento discontinuo in modo da emergere e ricevere la luce solare, si troveranno la biblioteca da 3mila metri quadrati, l'aula Magna da circa 500 posti e l'auditorium da 1200 metri quadrati per circa 5-600 posti. Poi una caffetteria, negozi e spazi comuni. La forma particolare sarà possibile grazie all'abbattimento degli unici tre edifici non vincolati concesso dalla Sovrintendenza.
Il secondo nucleo sarà costituito dall'edificio che gira tutto intorno all'ex chiostro del monastero domenicano di S. Agostino (del 1300). È lo stabile che si vede passando dalla parte della riviera e che fino al 2016 è stato il comando militare del Nord Italia. Ebbene, il muro che oggi lo nasconde parzialmente allo sguardo, sarà abbattuto, creando una vista superba sull'edificio. Lì andrà la sede dei Dipartimenti, con gli uffici amministrativi e gli studi dei docenti, si calcola fra le 600 e le 700 persone. Non ci saranno stravolgimenti esterni. Il terzo nucleo dell'intervento sarà rappresentato dalle aule studio che verranno ricavate negli edifici che un tempo ospitavano le scuderie. Perchè la Piave nella sua lunga storia ha ospitato reparti militari francesi, russi e austriaci e con l'Unità d'Italia la Cavalleria dell'esercito nazionale.
M.G.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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