LA NUOVA FASE
PADOVA E' dura separarsi. Dopo aver unito le forze per vincere

Mercoledì 15 Luglio 2020
LA NUOVA FASE
PADOVA E' dura separarsi. Dopo aver unito le forze per vincere una campagna elettorale quando sembrava impossibile. E dopo aver governato quasi tre anni dando concreta attuazione alla terza via dell'impegno politico (dopo i partiti e il movimentismo di Grillo) ovvero a persone comuni che scelgono di entrare in politica legando il civismo ai partiti, com'è accaduto a Padova. Un esperimento che ora Lorenzoni vuole allargare mentre Giordani resta profeta in patria.
Ma la partenza del vice sindaco che riflessi avrà nella propulsione della Giunta? «Arturo è una figura molto importante. Abbiamo messo insieme le nostre vite di comuni cittadini per un progetto civico che ha fatto molta strada nel massimo rispetto delle forze politiche. In questi due anni lo completeremo, pensando che Lorenzoni non parte per l'estero. Io lo aiuterò e lui aiuterà noi. Mi supporterà comunque e ci confronteremo spesso».
LA RIPARTENZA
La città però è provata dal periodo di lockdown, occorre un sostegno concreto. «Intanto abbiamo già investito i primi 4,6 milioni per mantenere i servizi essenziali. Ma sappiamo che il bilancio è in sofferenza per 24 milioni dunque sto attendendo a giorni il riparto per Padova dei 3 miliardi di euro promessi dal governo. La mia intenzione, una volta avuto il quadro della situazione dei bisogni maturati anche dopo la fine del lockdown, sarà di favorire le associazioni dei volontari e delle persone che lavorano con impegno nel sociale in ogni campo. Se viene meno questo tessuto che ci ha permesso di essere capitale europea del volontariato cade uno dei valori della città. Dunque in quest'anno difficile dobbiamo costruire soluzioni ponte per coloro che lavorano in quest'ambito ma anche in quello sportivo e culturale e dello spettacolo sono molto penalizzati. C'è bisogno di nuova linfa per non creare danni irreparabili. Ma sarà mia cura restare ovviamente in dialogo anche con il mondo economico, sono consapevole che ci sono tanti settori vitali in difficoltà».
INDIPENDENZA
Però questa esperienza di governo per certi versi unica dovrà portarla avanti da solo. «E lo farò, riaffermando la mia indipendenza dai partiti, per i quali ho il massimo rispetto ma che mi consente anche la grande libertà di decidere in autonomia. E' il naturale e leale proseguimento del lavoro aperto tre anni fa. Ora mi farò garante del civismo, senza tessere come ho sempre detto. Ma il mio dirmi diverso non è mancanza di attenzione, ma una via personale che sta sperimentando un nuovo equilibrio politico che, peraltro, sta funzionando».
La città però lamenta i soliti problemi legati allo spaccio di droga. Il Questore l'altra sera ha invitato i cittadini a riappropriarsi dei propri luoghi, giardini e piazze. «Ho già notato che dopo la desertificazione i padovani cominciano a riprendersi i quartieri, in sicurezza. Anche noi riprenderemo la politica di occupazione positiva degli spazi riempiendoli di attività. Lo faremo in collaborazione con Prefetto, Questore, comandante dei Carabinieri e della Finanza. Ma non abdico al ruolo della politica: ricordo che sono stato il sindaco che ha aumentato l'organico della Polizia locale, che ha quasi raddoppiato le videocamere, che sto portando le luci a led in tutta la città, che sta per attivare quattro unità antidroga quando prima non ce n'erano. Non ho timore di essere giudicato su questo».
GRANDI OPERE
Infine ci sono le grandi opere, quelle che possono dare un'identità precisa alla città, intesa come creatura intelligente, in grado di produrre idee e innovazione. «Vede, nessuna delle grandi opere in programma si è fermata in questo periodo. Il centro congressi è andato avanti, l'ospedale l'abbiamo firmato in era Covid, e la Pediatria, l'ho già detto, andrà avanti dov'è ora. La nuova linea del tram procede e ci darà un miglioramento dell'inquinamento perché anche respirare senza ammalarsi è un diritto. Via Anelli continua a scomparire e sia avvicina lo scambio con la Prandina, il dialogo con le Ferrovie non si è mai interrotto per il raddoppio dei binari verso l'interporto e per la nuova stazione, il parco Tito Livio è in costruzione, il nuovo stadio è a Roma. Insomma non ci siamo addormentati, ma soprattutto, non lo abbiamo fatto sulle piccole opere, dai marciapiedi alle asfaltature, dagli sfalci alle pulizie, insomma su tutti quegli aspetti che migliorano la vita del cittadino appena fuori dalla porta di casa».
Mauro Giacon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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