LA DENUNCIA
PADOVA Ciò che si temeva sta accadendo, con una settimana di

Mercoledì 23 Settembre 2020
LA DENUNCIA
PADOVA Ciò che si temeva sta accadendo, con una settimana di ritardo rispetto al previsto. Ora che le scuole sono tornate a pieno regime, per quello che consente il Covid tra didattica in presenza e a distanza oltre che orari scaglionati, gli autobus si riempiono e alcuni studenti non riescono a salire sui mezzi. È successo ieri all'ora di pranzo alla fermata della linea M all'altezza dell'aeroporto, cavalcavia Brusegana.
L'ANALISI
«I problemi si verificano più che altro al rientro dei ragazzi a casa da scuola spiega Stefano Pieretti, Adl Cobas La linea M che passa dalla stazione tra le 12.35 e le 12.45 arriva poi sulle Riviere a caricare gli studenti che già è abbastanza pieno, ma anche i mezzi che servono Brusegana dove ci sono il Duca degli Abruzzi, lo Scalcerle e il San Benedetto da Norcia intorno all'una straripano». Un piano per risolvere la situazione non è ben chiaro se ci sia, forse la settimana prossima arriveranno novità. Intanto gli utenti vengono lasciati a piedi perché proprio non ci passa neanche una mosca dentro l'autobus. «Il problema di Busitalia è che non ha personale sottolinea Pieretti Bisognerebbe assumere 30 autisti solo per avere un organico completo. Pensare a corse in più vorrebbe dire fare ulteriori assunzioni».
L'INTERVENTO
A dar voce alle proteste e agli appelli per ottenere agli autisti di lavorare in sicurezza, il consigliere comunale Daniela Ruffini. «Ho raccolto le proteste del personale che si trova a lavorare a rischio della propria salute, rischio al quale sono sottoposti anche gli utenti - afferma Ruffini - i mezzi dovrebbero viaggiare all'80% della capienza come è stato stabilito e come riportano anche gli adesivi prontamente posti all'esterno degli autobus, ma gli autobus invece viaggiano completi nei posti a sedere e con tante persone in piedi pigiate una all'altra. Ad occuparsi di contare i passeggeri, secondo BusItalia concessionaria del servizio, dovrebbero essere gli autisti perché il personale addetto alla conta degli utenti si trova fermo ad alcune fermate ritenute chiave da dove calcola se la capienza è stata superata. Una situazione non sostenibile tanto che, i dipendenti, hanno chiesto di aumentare il personale deputato ai controlli sentendosi rispondere che mancano i fondi per aumentarli. A BusItalia - conclude - sono stati però erogati i contributi che le spettavano nonostante in peridio di lockdown le spese si siano contratte ed i lavoratori, come gli utenti abbiano diritto ad essere tutelati dal punto di vista sanitario».
Silvia Moranduzzo
Luisa Morbiato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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