L'INTERVISTA
PADOVA Legge le ultime notizie sulla morte di Federico, allarga

Venerdì 23 Agosto 2019
L'INTERVISTA
PADOVA Legge le ultime notizie sulla morte di Federico, allarga le braccia e scuote la testa: «C'è un ritorno sempre maggiore dell'eroina». Il dottor Antonio Stivanello si occupa di droga da decenni. Vice direttore del Serd di Padova e Piove di Sacco, entra quotidianamente in contatto con giovani e meno giovani che si iniettavano l'eroina. Conosce perfettamente, dunque, la situazione in questo territorio e i pericoli provocati da questa sostanza.
Dottor Stivanello, stiamo assistendo ad un forte ritorno dell'eroina?
«Qui l'eroina c'è sempre stata, ma non c'è dubbio che nell'ultimo anno e mezzo la sua presenza in questo terribile mercato sia aumentata. Si va a cicli. Cinque anni fa ad esempio c'era stato un vero e proprio boom della cocaina, ora assistiamo invece ad un incremento dell'eroina. Spesso venduta a prezzi contenuti e con un dosaggio alto. E questo è un aspetto molto preoccupante».
Come si spiega questo scenario?
«Ci sono delle organizzazioni a livello internazionale che comandano: tutto parte da un livello decisamente superiore rispetto alla nostra realtà padovana. Ci sono cartelli che si fronteggiano e dettano le regole del mercato: prima la cocaina, poi l'eroina, poi magari ancora la cocaina».
Federico potrebbe esser morto per una partita considerata troppo forte?
«Ci sono delle indagini in corso e non si può escludere nulla, ma di certo sono tanti i motivi per cui si può morire di eroina. Faccio un esempio generico e classico: per morire basta che uno non sia capace di farsi il dosaggio giusto. Questo può essere fatale. Aggiunto, magari, ad un ritardo nei soccorsi».
È possibile che nel Padovano ci sia una partita di eroina tagliata male?
«Certo che sì, nessuno sa come l'eroina venga tagliata e che tipo di taglio venga utilizzato. È possibile che ci siano spacciatori finali che aggiungono farmaci o altre sostanze chimiche. In questo modo a parità di peso la quantità di eroina si riduce e aumentano i guadagni per chi vende la droga. E questo è pericolosissimo».
Gabriele Pipia
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